Politica/ Legittima difesa - “Per far entrare più donne nelle istituzioni, in primo luogo nel Parlamento italiano, dovrebbero uscire altrettanti uomini”
Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2006
Come non dare ragione al Cavaliere? E’ sicuramente stato un voto di legittima difesa di deputati che hanno capito bene per far entrare più donne nelle istituzioni, in primo luogo nel Parlamento italiano devono uscire altrettanti uomini. E la resistenza è forse tutta lì, nel non voler uscire, nel non voler cedere il posto.
Ormai è diventato abbastanza diffuso il convincimento che il nostro paese stia proprio male quanto a rappresentanza femminile nelle istituzioni, ma non solo.
Quello che non abbiamo ancora “elaborato” fino in fondo sono i numeri che per risolvere questa questione si dovrebbero cambiare, anzi, meglio, il numero di uomini che dovrebbero lasciare il posto alle donne. E non solo nel Parlamento.
Per raggiungere almeno un terzo degli eletti nei consigli dei Comuni capoluogo di provincia, ad esempio, bisognerebbe convincere circa 600 uomini a rinunciare al posto di consiglieri, ma se “addirittura“ volessimo che anche i sindaci fossero almeno per un terzo donne dovrebbero rinunciarvi almeno 35 uomini.
Bastano questi pochi numeri per riflettere su due degli alibi più diffusi per spiegare la scarsa presenza delle donne nelle istituzioni: quella che le donne “non ci sono” che non vogliono entrare nel mondo della politica, e quella ancora più subdola che le donne non hanno bisogno delle “quote” perché basterebbe esercitare la volontà e mettere in campo le competenze delle donne.
Né possiamo “aspettare la parità”: le donne nell’Assemblea Costituente, nel 1946, erano di più di quelle oggi elette in Parlamento!
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