Giovedi, 15/03/2012 - Bergamo Film Meeting, 30 anni nel 2012
di Maria Cristina NASCOSI SANDRI
Bergamo Film Meeting è giunto alle soglie del 30° anno: trent’anni ricchi di cinema e di emozioni, durante i quali il cinefestival - tra i migliori della nostra penisola - ha acquisito la sua identità, conquistando un ruolo importante tra le manifestazioni italiane ed europee del suo genere.
Tra le sezioni più di rilievo, oltre ai film in concorso, le retrospettive e molto più, piace qui far cenno particolare a Ritratto d'autore che, nel sottotitolo recita: gli ANNI ’70, UOMINI CHE RACCONTANO LE DONNE.
Negli anni ’70 il movimento femminista si impone con la sua forza di cambiamento nella società, nella politica, nella morale sessuale, nel rapporto con la cultura maschilista dominante. L’onda travolge anche il cinema, non solo quello militante. Alcuni film, che non possono essere iscritti nel genere politico, sembrano raccogliere le sollecitazioni che vengono dalla realtà, ma lo fanno non in maniera diretta, ma raccontando storie al centro delle quali ci sono figure di donne forti e problematiche. Le opere presentate in questa sezione portano la firma di alcuni grandi registi, la maggior parte dei quali leggono le trasformazioni dei tempi attraverso la trasposizione di opere letterarie, dove prevale il personaggio femminile con le sue inquietudini e la sua voglia di libertà e di riscatto. Truffaut ne Les deux anglaises et le Continent (Le due inglesi, Francia 1971) rielabora il romanzo di Henry-Pierre Roché e racconta la storia di due sorelle che, nell’Inghilterra del primo novecento, vivono le tensioni sessuali e affettive provocate da un’educazione tradizionalista e repressiva. Rohmer con La Marquise d’O... (La Marchesa von..., Francia/ Germania 1976), tratto dall’omonimo racconto di Kleist, ci trasporta nella fine del ‘700 per parlarci di rifiuto sociale e famigliare per una maternità che avviene fuori del matrimonio. Losey in The Go-Between (Messaggero d’amore, Gran Bretagna 1970), dall’omonimo racconto di Leslie P. Hartley, ci porta agli inizi del ‘900 per parlarci di sesso, relazioni clandestine, differenze di classe, adolescenza turbata. Buñuel realizza il suo ultimo film, Cet obscur objet du désir, (Quell’oscuro oggetto del desiderio Francia/Spagna 1977) ispirandosi al romanzo La femme et le pantin (La donna e il burattino) di Pierre Louis e, attraverso l’uso del paradosso, va a colpire l’arroganza del maschio conquistatore, ridicolizzato e umiliato da una donna che gli promette un amplesso continuamente rimandato. Ferreri prende come spunto una sceneggiatura, poi trasformata in romanzo, di Ennio Flaiano, Melampus, e realizza Liza (La cagna, Italia, Francia 1972) una satira della società borghese, una rappresentazione della donna sospesa tra alienazione e complicità, un ritratto dell’uomo tra impotenza e sconfitta. Il film che ha uno sguardo più politico è Die Verlorene Ehre der Katharina Blum (Il caso Katharina Blum, Rft 1975) di Wolker Schlöndorff, la traduzione cinematografica del romanzo di Heinrich Boll L’onore perduto di Katarina Blum, che vede protagonista una giovane donna coinvolta in una vicenda criminale, che sigilla la sua voglia di ribellione con un gesto liberatorio. A questi film di derivazione letteraria si aggiungono altri che cercano di rappresentare le derive emotive come il Bergman di Sussurri e grida (Viskningar och rop, Svezia 1973), che si muove nell’universo circoscritto di due donne al capezzale della sorella morente o le ambiguità comportamentali, come il Chabrol di Violette Nozière (Francia 1978), la storia, tratta da un fatto di cronaca, di una ragazza dalla doppia personalità, tanto fragile quanto spietata. L’ultimo film della rassegna è Le souffle au coeur (Soffio al cuore, Francia 1971) di Louis Malle, che avvicina un argomento difficile e scandaloso come l’incesto.
Sono, queste, storie di donne che vivono il disagio dei loro tempi, il peso dei pregiudizi, le difficoltà di vivere i propri sentimenti, ma anche la volontà di combattere una società chiusa e di non rinunciare alla vitalità dei loro desideri.
La rassegna si compone di 9 titoli ed è realizzata in collaborazione con il British Film Institute, lo Swedish Film Institute e con Les films du Losange, Mk2, Tamasa, Studio Canal
I FILM in programma
The Go-Between - Messaggero d’amore di Joseph Losey,(Gran Bretagna 1970, 118’)
Le souffle au coeur - Soffio al cuore di Lous Malle (Francia, Italia 1971, 118’)
Les deux anglaises et le continent - Le due inglesi di François Truffaut (Francia 1971, 125’)
Liza - La cagna di Marco Ferreri, (Italia, Francia 1972, 100’)
Viskningar och rop - Sussurri e grida di Ingmar Bergman, (Svezia 1972, 90’)
Die verlorene Ehre der Katharina Blum oder: Wie Gewelt entstehen und wohin sie führen kann
Il caso Katharina Blum di Volker Schlöndorff, Margarethe von Trotta (Germania 1975, 115)
Die Marquise von O... - La marchesa Von... di Eric Rohmer (Germania 1976, 107’)
Cet obscur objet du désir - Quell’oscuro oggetto del desiderio di Luis Buñuel (Francia, Spagna 1977, 100’)
Violette Nozière di Claude Chabrol (Francia 1978, 124’)
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