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Benzina: Urge abbattimento dell’accisa

Benzina: Urge abbattimento dell’accisa

Donne e consumi - "Il nostro Paese dovrà inoltre dotarsi di un serio piano energetico, basato sulle fonti alternative..."

Conti Viola Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2008

Vi è ormai totale certezza che, con questi andamenti del prezzo del petrolio, l’erario incasserà come se fosse una delle più grandi compagnie petrolifere multinazionali, superando, rispetto all’anno scorso, la cifra di un miliardo e mezzo di più di entrate. Con questi ritmi, si arriverà ben presto a due miliardi di Euro.

Al contrario, tutto il sistema produttivo ne risente, con ricadute importanti per il potere di acquisto delle famiglie. Non ci riferiamo solamente ai costi del pieno di benzina e gasolio. Le ricadute negative riguarderanno anche i costi indiretti per le varie fasi di fabbricazione, trasformazione e trasporto dei beni di mercato. Già molte categorie, come Federpesca, Coltivatori Diretti, Autotrasportatori, hanno giustamente denunciato tale problema.

Inoltre i costi diretti, con il petrolio sopra a 130 $ al barile, ammonteranno a: 205 Euro per luce e gas, 175 Euro per il riscaldamento domestico, 292 Euro per carburanti (media consumi tra benzina e gasolio). Per una spesa totale di 672 euro.

I costi indiretti, invece, raggiungeranno: 108 Euro annui per costi di trasporto e 216 Euro annui per l’aumento del costo della materia prima ricavata dal petrolio, che le industrie utilizzano per la trasformazione chimica e per l’ottenimento di plastiche-vernici-detersivi ecc.ec, 192 Euro annui per i costi energetici necessari per le trasformazioni industriali (con esclusione di quelle alimentari). Pari a 516 euro totali.

I costi energetici nel loro complesso registreranno così ricadute pari a 1.188 Euro annui.

È necessario, a questo punto, un urgente abbattimento dell’accisa sui carburanti, pari almeno a 6 centesimi. Il nostro Paese dovrà inoltre dotarsi di un serio piano energetico, basato sulle fonti alternative, quale fotovoltaico ed eolico, su una forte diversificazione dei prodotti energetici di base, privilegiando il gas naturale, attraverso l’accelerazione del processo di costruzione di nuovi gasdotti e di nuovi rigasificatori, per ottenere significativi risparmi per le famiglie e per le imprese, senza correre dietro ad astrattezze come il nucleare, già battuto da un referendum popolare.



(19 agosto 2008)

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