Un progetto delle Missionarie di S. Carlo Borromeo-Scalabriniane prevede l’accoglienza a donne con lo status di rifugiate in Italia e che potrebbero regolarizzare la loro condizione migratoria
Martedi, 19/06/2018 - Papa Francesco ha chiesto alla Congregazione delle Suore Missionarie di S. Carlo Borromeo-Scalabriniane (MSCS) l’elaborazione di un progetto “ed eventuale realizzazione di un duplice programma di assistenza” rivolto a donne rifugiate (con bambini) e in secondo luogo a donne migranti che si trovano in situazione di vulnerabilità che non dispongono di altre protezioni a cui ricorrere. l’obiettivo generale del progetto è favorire percorsi di accoglienza, protezione, promozione e integrazione per donne rifugiate (con bambini) e donne migranti che affrontano situazioni di vulnerabilità. Proprio in merito, Papa Francesco durante la meditazione mattutina nella Cappella della Domus Sanctae Marthae svoltasi il 21 maggio scorso, celebrando per la prima volta la messa nella memoria della beata Vergine Maria madre della Chiesa ha ricordato che la Chiesa è “donna” perché è madre e è capace di “partorire atteggiamenti di fecondità”e, ancora Papa Francesco ha ricordato con tenerezza, il 9 febbraio 2017 nella Cappella della Domus Sanctae Marthae in occasione della meditazione mattutina dal titolo “la donna è l’armonia del mondo” rimarcando ancora “a me piace pensare che Dio ha creato la donna perché tutti noi avessimo una madre” esaltando le donne e sottolineando che se”sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, sfruttare una donna è di più di un reato e un crimine: è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo, è tornare indietro”traendo la sua meditazione dal libro della Genesi (2,18-25) e dal Vangelo di Marco (7,24-30). Pertanto questo progetto nasce sostenuto da questi importanti capisaldi, in collaborazione con il Dicastero della Santa Sede per il servizio dello Sviluppo umano Integrale - sezione migranti e rifugiati - la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, la UISG e l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Roma. E' prevista l’accoglienza a donne che abbiano già ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiate in Italia e che potrebbero regolarizzare la loro condizione migratoria, includendo anche donne che abbiano perso il permesso di soggiorno o, vogliono tentare la trasformazione del tipo di permesso. I principi determinanti per la configurazione del Progetto sono:
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