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Befana, più dea che strega

Befana, più dea che strega

SPIGOLANDO tra Terra Tavola Tradizioni - Un’immagine femminile legata al mondo della magia

Ortensi Paola Mercoledi, 28/12/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2012

Spigolare: raccogliere le spighe rimaste a terra dopo la mietitura. È un’attività tipica di un tempo antico, quando nulla veniva sprecato dei doni dalla terra. Spigolare come verbo nel parlar comune sta per saltare di qua e di là avendo un “campo” di argomenti di riferimento e in questa pagina di mese in mese i campi saranno: la terra (intesa come agricoltura), i prodotti che la terra ci dona e che trasformati troveremo sulla tavola, e le tradizioni che nel mondo rurale hanno trovato in maggioranza le loro radici, evolvendosi ma rimanendo vive nel tempo. Questo mese di gennaio la tradizione scelta è l’Epifania. La Befana ha origini antichissime ed è una strega bruttissima e buona, che si affianca ai Re Magi Melchiorre, Gaspare e Baldassarre con i doni (oro, incenso e mirra) donati a Gesù Bambino. La Befana è un’immagine femminile legata al mondo della magia che è stata silenziosamente accettata dalla Chiesa. Grande protagonista delle feste italiane, affonda le sue radici in riti pagani legati alla dea Diana e poi evolutisi nel medioevo. Si narra che nelle notti tra il 25 dicembre e il 6 gennaio, che erano chiamate ‘le dodici notti incantate’ già al tempo dei Romani, donne fantastiche al seguito di Diana, dea della natura e delle messi, volassero sui campi per propiziare le semine avvenute e i raccolti futuri. Le calze appese al cammino ancora oggi vengono riempite di giocattoli e dolcetti, ma anche di prodotti della terra e della stagione: mandarini, noci, castagne. Il carbone, invece, rimanda al ricordo dei capricci. I bambini lasciavano alla Vecchietta una cena per il suo lungo viaggio. Ecco il menù che suggeriamo noi: spaghetti alle noci, frittata d’ortica, patate lesse con aceto e olio, budino di ricotta.



Spaghetti alle noci. Scottare in acqua bollente 300gr di noci sgusciate e passarle al tritatutto, mescolare con mezzo bicchiere d’olio e allungare con 2/3 cucchiai di latte tanto da ottenere una salsetta cremosa con cui condire gli spaghetti. Ottimi anche freddi

Frittata d’ortica. Lessare le ortiche raccolte in campagna, strizzarle bene, tritarle insieme al prezzemolo, sbattere le uova con pecorino, sale pepe e un po’ di latte. Mescolare e fare la frittata. Quantità a seconda dei commensali e della … fame!

Budino di ricotta. Pestare 100gr di mandorle dolci più 4/5 amare spellate, mescolandole con una chiara d’uovo. 300gr di ricotta, 100gr di zucchero, 4 uova, una scorza di limone. Uno stampo unto di burro e cosparso di pan grattato. Cuocere al forno e servire freddo.



Minime e Massime. La befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, porta cenere e carboni pei monelli e i cattivoni, ma ai piccini savi e boni porta chicche e ricchi doni. La befana dal cammino fa contento ogni bambino. L’Epifania che tutte le feste porta via. In verità la nostra vecchina, descritta bruttissima ma per lo più sorridente, ha uno sguardo sornione e accattivante contornato in un fazzoletto che le copre la testa. Più che portare via le feste, inizia quelle dell’anno nuovo. Volando lontano verso oriente sulla sua scopa in un cielo terso e invernale ci fa sperare nel positivo tempo che verrà e che, come dice il proverbio, deve essere freddo perché… “secco di gennaio apre il granaio”.



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