Le idee - "La solitudine per le ragazze della mia generazione è una grande opportunità"
Iori Catia Lunedi, 12/03/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2012
Vivere sola non significa essere solitaria. Io mi sento a volte orgogliosamente sola e baciata dalla sorte perché in ottima compagnia, quella di me stessa. Una famiglia alle spalle e persone fidate a me vicine mi offrono quell’imprescindibile sostegno affettivo senza il quale forse l'esistenza non sarebbe poi cosi interessante. La solitudine per le ragazze della mia generazione è una grande opportunità anche se non nascondo che alcune, forse ancora troppe, ne soffrono in modo intollerabile e spietato. Guardando mia madre non può sfuggire il dettato di quel tipo di educazione sentimentale rigorosamente imperniata sul ruolo di sposa e madre, magari fregiata da un diploma di laurea. Eppure tutte sappiamo quanta insoddisfazione e quanto disagio esistenziale abbia prodotto quel tipo di cultura: io stessa bambina ricordo le perenni prove di rassegnazione e di sottomissione, le continue lamentele malgrado avessero raggiunto lo status, ipoteticamente invidiabile, di moglie felice e maritata una volta per tutte. L’università, le biblioteche, i viaggi, la politica sono stati per me invece il trampolino di lancio verso letture e dibattiti che allargavano i miei orizzonti intellettuali in una maniera vietata ai più.
Una cara amica quando mi incontra dice che io le regalo spazi di libertà e di anticonformismo, rompendo gli schemi perché nei miei rapporti affettivi metto al primo posto complicità e rispetto. In effetti è cosi. Alle giovani collaboratrici che fanno ricerca con me raccomando sempre di cercare di conoscere prima di tutto se stesse liberando il potenziale che è in loro prima ancora di coinvolgersi in drammatiche e perverse esperienze di coppia che lasciano cascami di frustrazione e di compensazione. Il vero cruccio semmai è quello di affrontare l’esistenza da sole, prendere decisioni che vadano a nostro vantaggio e pensare a ciò che pensiamo e possiamo fare e non a ciò che gli altri permettono che si faccia.
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