Lunedi, 29/04/2013 - Baudelaire, scopritore d’ Edgar Allan Poe in Europa
E' nel 1847 che Charles Baudelaire scopre Edgar Allan Poe che, dopo una vita tormentata, è sul punto di morire (1809-1849): è una folgorazione, Baudelaire diventa il traduttore di molte opere di Poe. Il 9 marzo 1856 scrive a Sainte-Beuve: "Occorre cioé desidero che Edgar Allan Poe, che non è gran cosa in America, diventi un grande uomo per la Francia" e alla madre: "Ho scoperto un autore americano che mi ha suscitato un'incredibile simpatia" .
Cosa accomuna i due grandi artisti? Li attrae l'occulto ed il bizzarro, ritrovano insieme il senso di solitudine e i paradisi artificiali, sono ossessionati dalla morte e provano repulsione per la poesia moralizzatrice. Lo stesso Baudelaire ammetteva che Poe gli "somigliava un poco, su qualche punto, cioè una parte di lui stesso."
Tra i tanti temi cari ai due artisti, ne vorrei sottolineare in particolare due: l'amore per i gatti e il dandismo.
Poe nel racconto Il gatto
La tomba d’ Edgar Poe
Quale in Lui stesso alfine l'eternità lo muta
il poeta ridesta con una spada nuda
il secolo tremante che non ha conosciuto
della morte il trionfo in quella voce inaudita.
Essi in un vil sussulto come d'idra che ha udito
l?Angelo dare un senso più puro alle parole
delle tribù, gridarono al sortilegio bevuto
di qualche nero intruglio nel flutto senza onore.
Se di terra e nubi ostili, o dolore! la nostra
idea non sa, scolpendone un bassorilievo
ornare l'abbagliante tomba di Poe, che almeno
calmo blocco caduto da un cataclisma oscuro
questo granito il limite mostri per sempre ai neri
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