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Basta con le dimissioni forzate

Basta con le dimissioni forzate

La presidente di Rete per la Parità, Rosa Oliva: “Presentata una petizione al Parlamento contro i licenziamenti mascherati da dimissioni”

Lunedi, 27/06/2011 - “La genitorialità è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori e una risorsa per il Paese e ci opponiamo fermamente alla pratica delle dimissioni in bianco”. Così Rosa Oliva, presidente di Rete per la Parità, associazione di promozione sociale per la parità uomo-donna, che ha presentato una petizione al Parlamento per impedire il rilascio di dimissioni con data in bianco.



“La Rete per la Parità intende contribuire alla soluzione di un problema che è ormai all’attenzione dell’opinione pubblica e del movimento delle donne –prosegue Rosa Oliva- un gruppo di esperte ha individuato e cercato le soluzioni alle criticità della legge 188/2007 che aveva introdotto disposizioni per la data certa delle dimissioni e che è stata abrogata dopo pochi mesi perché ritenuta difficilmente applicabile.



I problemi delle imprese e di chi lavora richiedono interventi di sistema, e il ricorso a pratiche illegali non è la giusta soluzione.



L’economia del paese ha bisogno del lavoro delle donne: la legge deve contrastare una pratica utilizzata per mascherare un licenziamento attraverso dimissioni fittizie e forzate, che colpisce soprattutto le lavoratrici”



Il Rapporto ISTAT sulla situazione del Paese nel 2010 ha, infatti, evidenziato che la quasi totalità delle interruzioni di lavoro legate alla nascita di un figlio può ricondursi alle dimissioni forzate. L’istituto nazionale di statistica ha rilevato che se nel tempo la percentuale di donne che interrompono l’attività per matrimonio si è ridotta significativamente (dal 15,2 per cento delle madri nate tra il 1944 e il 1953 al 7,1 per cento di quelle nate dopo il 1973), le dimissioni per la nascita di un figlio restano stabili al 15 per cento. Più in particolare, nel biennio 2008-2009 circa 800 mila madri hanno dichiarato che nel corso della loro vita lavorativa, in occasione di una gravidanza, sono state licenziate o messe in condizione di dimettersi. Peraltro, tra le madri costrette a lasciare il lavoro solo quattro su dieci hanno poi ripreso l’attività.



Roma, 24 giugno 2011



Rete per la Parità

Associazione di promozione sociale per la Parità uomo-donna secondo la Costituzione Italiana

3386705939

segreteria.reteperlaparita@gmail.com

ww.reteperlaparita.org

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