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Ballando con Maria

Ballando con Maria

A tutto schermo - Presentato a Venezia il film “Dancing with Maria” sulla grande ballerina Maria Fux oggi ultranovantenne

Colla Elisabetta Domenica, 31/08/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2014

Unica opera italiana in concorso alla Settimana della Critica del Festival di Venezia 2014, il bellissimo docu-film Dancing with Maria, esordio al lungometraggio del friulano Ivan Gergolet, racconta l’incredibile vita della celebre danzatrice argentina Maria Fux, oggi ultranovantenne, la quale non ha mai perso la verve, la passione e la grazia che l’hanno resa famosa, nonostante i tanti traguardi raggiunti e le difficoltà incontrate nella sua lunga esistenza. Nella Scuola che dirige, a Buenos Aires, Maria ha come missione quella di superare, attraverso la danza, il silenzio e la simbiosi con la musica, i limiti di ciascun partecipante e trasformarli in risorse per sé e per gli altri: nei suoi corsi, infatti, danzano insieme ballerini di qualsiasi condizione ed estrazione sociale donne e uomini con malattie fisiche e mentali. Secondo la Fux, la danza “è l'incontro di un essere con gli altri” e, coerentemente con questa idea, incontrare lei e la sua energia nella danza ha davvero cambiato la vita a molti di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla, come donna e danzatrice. Dopo aver messo a punto, sperimentato e trasmesso il suo metodo - basato sulla percezione dei ritmi interni, sulla simbiosi con la musica e sulla possibilità di danzare anche nel silenzio - per quasi un secolo, Maria Fux, nel documentario a lei dedicato, prende in consegna un’ultima allieva, forse la più difficile: sé stessa. Il segreto della pellicola presentata a Venezia 2014 è quello di saper trasmettere l’emozione in un mondo poetico e coinvolgente (il regista ha incontrato la grande artista accompagnando la moglie a Buenos Aires ad un seminario della Fux), mediante un’incursione intensa del cineasta, dove la parola, il movimento, la musica, i corpi disegnano l'essenza stessa del cinema, nei suoi significati più profondi. Prodotto da Igor Prinčič (lo stesso del fortunato “Zoran, il mio nipote scemo”, presentato l’anno scorso alla SIC), il film-documentario è stato coprodotto da Transmedia (Italia), Imaginada Films (Argentina) e Staragara (Slovenia).



Maria Fux

Coreografa e danzaterapeuta argentina, svolge da quaranta anni il lavoro di formazione pedagogico/artistica alla danzaterapia in vari paesi americani ed europei, nei quali è ampiamente praticato il suo metodo per il recupero psicofisico attraverso il movimento creativo in diverse situazioni di handicap. La sua carriera di ballerina inizia tra il 1954 e il 1960, come una delle prime ballerine del Teatro Colon di Buenos Aires, protagonista di tournée di successo negli Stati Uniti, Polonia, Russia, Perù, Brasile e Uruguay.

Dal 1960 al 1965 dirige il “Seminario di Danza” all’Università Nazionale di Buenos Aires e, successivamente, svolge un’intensa attività di recital e seminari didattici in molte città dell’America Latina, dell’Europa e del Medio Oriente. Nel 1968 presenta al Congresso Internazionale di Musicoterapia di Buenos Aires una relazione sul tema “La danza come terapia”, dove s’inizia a parlare dell’importanza della danza come mezzo educativo ed espressivo per gli audiolesi. Da quel momento Maria Fux diventa un punto di riferimento in Europa e nelle Americhe per la formazione alla danzaterapia. Nel 1980 inizia la collaborazione in Italia con Lilia Bertelli con la quale fonda a Firenze nel 1989 il Centro Toscano di Formazione in Danzaterapia “Maria Fux”. Oggi molti operatori, medici e psicologi, applicano il metodo della Fux nel trattamento di persone con problemi sensoriali (non vedenti, non udenti), sindrome di Down e disagio psicologico, a scopo riabilitativo e terapeutico.

 

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