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Badante o colf? No, SERVA!

Badante o colf? No, SERVA!

Argot di Roma - "bel monologo scritto da Giovanni Clementi e interpretato da un’ispirata Crescenza Guarnieri"

Colla Elisabetta Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2009

Messo in scena presso il Teatro Argot di Roma, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, lo spettacolo ‘La Serva’, un bel monologo scritto da Giovanni Clementi e interpretato da un’ispirata Crescenza Guarnieri, ha evidenziato una tematica di drammatica attualità, quella delle tante donne straniere emigrate nei paesi “sviluppati” alla ricerca di una vita migliore. E’ giovedì pomeriggio, il giorno libero delle colf ed Estrella, sudamericana, ormai da tanti anni a servizio di una ricca famiglia, si prepara per andare a ballare in Balera ma la saudade, la nostalgia, le riempiono il cuore. Ripensa alla sua gioventù, all’amore perduto della sua vita, alle necessità materiali che l’hanno spinta nel cosiddetto Primer Mundo dove ha trovato sì lavoro ma a prezzo di incredibili sacrifici, umiliazioni e soprattutto di uno sradicamento ed una solitudine profondi. Dunque una vita, quella della protagonista che si autodefinisce una Serva, scandita dal lavoro, dai rimproveri dei padroni, dal rimpianto per gli affetti lontani.
“Questo testo - afferma il regista Maurizio Panici, curatore anche dell’adattamento in scena dai caldi toni tropicali - ci rimanda a profumi che anche se lontani sono a noi conosciuti, ci apre ad orizzonti emotivi, a ferite dolorose, ad un mondo sempre più a noi vicino, eppure così ostinatamente tenuto lontano. Ma La Serva è anche lo sguardo dal basso di chi vive in una società dell’opulenza travolta dall’eccessiva ricerca di un benessere edonistico fine a sé stesso.” Partecipe e veridica, anche nello studiato accento latinoamericano, l’interpretazione di Crescenza Guarnieri, sola in scena, brava in tutto ma soprattutto nel canto, nell’intonare melodie che sono anche lamenti per la vita e l’amore perduti. Stefano Saletti firma le musiche, caribeñe e non solo, che accompagnano lo spettacolo. Una pièce dedicata a tutte le donne giunte nei Paesi del Primer Mundo lasciandosi alle spalle le cose più care, in cerca di fortuna e lavoro, andando spesso incontro alla cocente delusione delle proprie speranze.


(16 marzo 2009)

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