Martedi, 15/06/2021 - Arriverà nelle sale italiane a partire dal 24 giugno, distribuito da Trent Film, “X & Y - Nella mente di Anna”, l’ultimo film della provocatoria e discussa artista e regista svedese Anna Odell, già nota per “The Reunion”- film presentato fuori concorso alla Settimana della critica della 70esima Mostra di Venezia, dove la regista, nel raccontare la sua esperienza autobiografica di ragazzina vittima di bullismo, contattò realmente i suoi antichi compagni di scuola – e seguace ideale del regista e sceneggiatore danese Lars Von Trier, fondatore del Dogma ’95 ed autore di opere pluripremiate e decisamente anticonformiste.
Proprio ispirandosi ad alcuni film del regista danese - si pensi a “Dogville” - Anna Odell promuove nel film un esperimento sociale, in cui decide di far entrare in conflitto le dinamiche di genere che rivestono uomini e donne nella società odierna. In un set appositamente costruito in un teatro di posa, prepara un’opera sul confronto tra se stessa ed un’icona maschile, l’attore svedese Mikael Persbrandt (già nel film premio Oscar “In un mondo migliore”), invitando sette grandi attori ed attrici del Nord Europa a vivere insieme, e comportarsi come degli alter ego suoi e di Mikael.
“Voglio esaminare il concetto di identità e cosa significa essere umani - afferma la Odell - Come artista, vivrò insieme a un attore, Mikael Persbrandt, in uno studio per lunghi periodi di tempo, non influenzata da fattori esterni. In studio abbiamo allestito la stanza degli interrogatori, dove cercheremo la verità assoluta; Mikael ed io assegneremo a diversi attori i ruoli dei nostri alter-ego. Il film ritrarrà diversi lati di noi: attraverso di loro, saremo in grado di far luce su chi siamo stati, chi siamo attualmente e chi vorremmo essere. Abbiamo anche costruito due stanze per psicologi, dove io e Mikael incontreremo il nostro psicologo individuale per poter elaborare ciò che accade in studio. L'idea è che la sceneggiatura di questo film prenderà forma gradualmente e si baserà sul lavoro che facciamo insieme in studio. La cosa davvero esaltante è che nessuno al di fuori del progetto saprà mai cosa è reale e cosa è finzione.”
Il gruppo si avventura così naturalmente in un gioco senza regole, che porta a conflitti reali e situazioni emotive paradossali e spesso divertenti, dal momento che Trine Dyrholm (nota in Italia per “Nico 1988”), Jens Albinus, Vera Vitali, Shanti Roney, Sofie Gråbøl e Thure Lindhardt, per diverse settimane non devono “uscire dal ruolo” in maniera permanente. Tutti interpretano se stessi, prima ancora di interpretare gli altri.
Nelle prime scene di X&Y la regista, Anna Odell, racconta la premessa del suo film, il progetto di un esperimento sociale, in uno studio, senza un copione. L’idea è quella di far emergere una narrazione da uno spazio senza regole, senza script. Lo spettatore dovrà credere di stare guardando la registrazione di un progetto, anche se avrà il dubbio che non sia così ma che si tratti di un gioco perverso che maschera un sottile dramma psicologico. Ciò che vuole la regista è che non vi siano certezze nel guardare il suo film: sarà un gioco di speculazioni, che sfida le aspettative degli attori, dei partecipanti e del pubblico addestrato a vedere tutte le forme di cinema ibrido.
Nel film il modello di società viene così ridotto alle dimensioni di una camera da letto in cui, come suggerisce il titolo, la manifestazione del maschile e del femminile nella dinamica sessuale divenga centrale. Anna Odell e Mikael Persbrandt interpretano così se stessi, rappresentando i propri personaggi pubblici e, a livello più generale, gli archetipi di una “Femmina Pazza” e di un “Maschio Alfa". Ma essere un uomo o una donna è molto più di una combinazione cromosomica di ‘xx o xy’: è il risultato di aspettative sociali e condizionamenti, che il film vuole mettere a nudo.
“Quando faccio un film - racconta la regista Anna Odell - voglio scoprire qualcosa della nostra realtà. Voglio andare a svelare le verità delle altre persone – non solo la mia – ed essere il più libera possibile di scoprire cosa pensano gli altri. La caratteristica che accomuna i film ‘The Reunion’ e ‘X & Y - Nella mente di Anna’ è il mio modo di indagare certi temi, ma stavolta mi sono concessa di scherzare di più. Soprattutto perché ho messo in campo le opinioni di altre persone su me stessa e su Mikael Persbrandt: l’Artista e l’Attore. In X&Y c’è molto di reale. E questa realtà l’abbiamo resa sicuramente un po' più folle”.
ANNA ODELL Nata nel 1973, Anna Odell è autrice di performance artistiche e film in cui le indagini assumono i connotati di forma cinematografica mescolata ad un umorismo sovversivo. Laureatasi in due delle più prestigiose scuole d’arte svedesi, l'University College of Arts, Craft and Design e il Royal Institute of Art, nel 2009 realizza il suo saggio di diploma, “Unknown, Woman 2009-349701”, una performance provocatoria in uno spazio pubblico. Durante la performance, la Odell organizza un attacco psicotico sul ponte di Stoccolma e viene portata dalla polizia in un ospedale psichiatrico e trattata come paziente. L'interpretazione dell'Istituto di salute mentale nello spirito di "Follia e civiltà" di Foucault ha fatto scalpore su tutti i giornali svedesi come un caso di arte critica andato troppo oltre. Nel 2013, nel suo primo lungometraggio “The Reunion”, la regista ha ricostruito la riunione di classe tra i suoi ex compagni di classe dopo 20 anni, esplorando le reali tensioni createsi tra la vittima, i bulli e gli osservatori nelle scuole. Il film è stato presentato alla 70° Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato insignito del Premio FIPRESCI come Miglior film delle sezioni Orizzonti e Settimana Internazionale della Critica, mentre in patria ha vinto due Guldbagge, il massimo riconoscimento cinematografico svedese, come miglior film e migliore sceneggiatura.
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