Martedi, 09/11/2010 - Giovedì 11 novembre 2010 alle 16.30, la biblioteca Vallicelliana (Piazza della Chiesa nuova 18, Roma) ospita la presentazione di “Pancia di Carta” di Alessia Fava, edito da LietoColle nel 2010. Ne parlano Cetta Petrollo, Guido Oldani e Vincenzo Mascolo. È presente l’autrice. Alessia Fava è nata a Fabriano il 9 maggio 1974, giornalista professionista, vive a Roma. Come già nella sua attività pubblicistica, la poetessa affronta, nei 46 componimenti del libro, i temi della crescita e della maturazione, del farsi donna con una sensibilità di genere, attraverso le contraddizione, i nodi da sciogliere, le paure – toccante la sezione sulla bulimia – ma anche attraverso l’esplosione dell’amore e della consapevolezza nei confronti della vita e del tempo, biologico e sociale, che la regola. Non mancano gli accenti civili, oltre nella già citata bulimia, anche in “Bimbi di guerra” dove si denuncia “l’arroganza dei potenti” che “muove il gioco delle bombe”, distruggendo l’infanzia di molti bambini che vivono nelle zone calde della terra.
Venerdì 12 novembre 2010, alle ore 16.00, presso la Libreria caffè letterario Mangiaparole (Via Manlio Capitolino 7/9 - Metro Furio Camillo, Roma) viene presentato il numero 9 di “línfera”, anche questo dedicato a un tema civile “Poeti contro la mafia”. È presente all’evento il poeta milanese Guido Oldani che illustra il suo percorso contro la mafia: dai manifesti 6 metri per 3 con la poesia “Gli Angeli”, al Museo del Fango di Messina, al volo per Enrico Mattei. Oltre a Guido Oldani, intervengono Francesco Lioce, Vincenzo Mascolo, Dario Nanni, e Monica Soldano. Mentre le letture poetiche sono a cura di Marzia Spinelli e Antonietta Tiberia.
Il numero 9 della rivista “línfera” contiene scritti di: Antonietta Tiberia, Antonio Debenedetti, Donato Di Stasi, Ennio Cavalli, Fabrizio Ansaldo, Francesco Lioce, Francesco Onìrige, Giovanni Guanti, Guido Oldani, Laura Rainieri, Un letteratòfobo, Luca Morricone, Luigi Celi, Luisa Cozzi, Marco Limiti, Marzia Spinelli, Maurizio Rossato, Paolo Borzi, Plinio Perilli, Roberto Raieli e Sotirios Pastakas. Le traduzioni sono di Antonietta Tiberia.
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