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AUTONOME MA NON DAVVERO LIBERE: UN AIUTO CONCRETO PER USCIRE DALLA VIOLENZA

AUTONOME MA NON DAVVERO LIBERE: UN AIUTO CONCRETO PER USCIRE DALLA VIOLENZA

Sos Donna Odv di Faenza presenta i risultati del progetto realizzato con il contributo dell’Ottopermille della Chiesa Valdese

Giovedi, 28/12/2023 -

Riceviamo e pubblichiamo
L’Associazione SOS DONNA ODV di Faenza, centro contro la violenza alle donne, nel 2023 ha potenziato il proprio Servizio di Orientamento ed Accompagnamento al Lavoro attraverso i fondi dell’ Ottopermille della Chiesa Valdese con il Progetto “AUTONOME MA NON DAVVERO LIBERE: UN AIUTO CONCRETO PER USCIRE DALLA VIOLENZA”.
I percorsi attraverso cui le operatrici/volontarie del nostro Centro affiancano le donne che vi si rivolgono consistono in un accompagnamento mirato e diverso per ognuna di esse, che va dall'ascolto e l'accoglienza delle donne, al supporto psicologico per chi lo necessita, all'attivazione dello Sportello di Assistenza Legale e/o di quello di Orientamento ed Accompagnamento al Lavoro, attraverso cui tra l’altro s’intende costruire una rete sul territorio, che rappresenti il punto di partenza o il rafforzamento di collaborazioni volte a sensibilizzare rispetto all’occupazione al femminile ed alle problematiche di welfare legate a donne e mondo del lavoro, con particolare attenzione a donne che sono vittima di violenza.
Attraverso il Progetto realizzato con il contributo dell’Ottopermille della Chiesa Valdese abbiamo innanzitutto rafforzato i percorsi di empowerment e di riconoscimento delle proprie risorse personali di 8 delle donne afferenti allo Sportello di Orientamento ed Accompagnamento al lavoro.
Molte delle donne in percorso con una storia di violenza alle spalle, che si avvicinano al mondo del lavoro, lo fanno “già sconfitte” in partenza, pensando di non avere nessuna possibilità di reperire un’occupazione stabile ed hanno grandi difficoltà a sperimentarsi in questi contesti. Con le 8 donne sono state realizzate 200 ore di colloqui individualizzati (una media di 25 ore circa di affiancamento per ciascuna di loro) per promuovere la loro autodeterminazione e la capacità di valorizzarsi, nonché favorire il loro inserimento lavorativo, mettendole in relazione con le realtà del territorio e fornendo loro maggiori risorse per confrontarsi con il mondo occupazionale in maniera più concreta ed attiva.
Le donne che hanno subito violenza sono in uno stato temporaneo di disagio e che è quindi necessario strutturare con loro, e non per loro, un progetto di ridefinizione e riorganizzazione della propria vita condiviso in ogni aspetto.
E’ spesso vero che nei percorsi di sostegno alle donne, la parte di rielaborazione dei vissuti di violenza, nonché di recupero dell’autostima e di rafforzamento del sé sono presi in carico, ma una volta ripresa in mano la loro vita, le donne necessitano di aiuti concreti, per i quali - ed in questo risiede una forte criticità-mancano spesso i fondi.
Un altro aspetto che ostacola il percorso di uscita dalla violenza delle donne prese in carico dal Centro è quello della conciliazione vita-lavoro, per cui si è reso fondamentale l’apporto delle più di 30 volontarie adeguatamente formate che collaborano con la nostra Associazione e dell’attivazione di contratti di babysitteraggio con esperte/agenzie esterne. 
Per due delle donne accolte dalla suddetta progettualità, abbiamo attivato un sostegno specifico per l’acquisizione della patente, poiché l’aver conseguito la patente di guida e l’essere automunite rappresentano ormai prerequisiti fondamentali per accedere al mondo del lavoro.
Parallelamente attraverso il presente Progetto stiamo sostenendo quelle donne afferenti allo Sportello Lavoro che hanno appena iniziato una nuova occupazione o sono in un periodo formativo, attraverso Card della grande distribuzione per supportarle nell’acquisto di generi alimentari, farmaci da banco, vestiario. Infine le operatrici responsabili del Progetto hanno realizzato una nuova brochure informativa attraverso cui promuovere i Servizi del Centro Antiviolenza e raggiungere in maniera più ampia la popolazione femminile del territorio dell’Unione della Romagna Faentina.


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