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Aumenti RC-auto: tristi primati in Europa

Aumenti RC-auto: tristi primati in Europa

Donne&Consumi - Il settore assicurativo italiano gode di eccellente salute, grazie alle ottime protezioni politiche...

Conti Viola Domenica, 04/08/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2013

Il settore assicurativo italiano, gode di eccellente salute, grazie alle ottime protezioni politiche che hanno sempre assecondato aumenti scandalosi per le polizze obbligatorie RC Auto, una sorta di pizzo legalizzato a carico di milioni di automobilisti e motociclisti.

Prima della liberalizzazione tariffaria del 1994, sotto il regime dei “prezzi amministrati”, gli assicurati pagavano in media 700mila Lire, il controvalore di 391 euro, per assicurare un’auto di media cilindrata fino a 1.800 C.C. Dodici anni dopo, nel 2006, il costo medio della stessa polizza per un auto di fascia media (non contando le punte estreme come la Campania) è lievitato a 868 euro, con un rincaro del 122%, per passare a 1.350 euro nel 2012, con un aumento di 889 euro (+190 %) stimati nel 2013, a differenza di altri Paesi UE, Francia, Spagna, Germania, con aumenti registrati che non hanno mai superato la soglia dell’ 87 % . I costi medi delle tariffe RC Auto in 18 anni (2004-2012), sono più che raddoppiati passando da 391 euro del 2004 a 1.350 euro nel 2012 ed ulteriori rincari di 35 euro stimati nel 2013),con una incidenza di valore di + 1.385 euro ed una percentuale superiore al 250 %.

Ancora peggiore la situazione delle polizze obbligatorie per assicurare moto e motorini sotto i 150 cc di cilindrata, con utenti taglieggiati costretti a subire rincari scandalosi ed ingiustificate superiori al 400%, con costi medi passati da 98-121 euro (minimo e massimo) del 1994, a 490-530 euro (minimo e massimo nel 2008), e con costi RC moto che hanno subito l’impennata del 480% nel 2012, ed un aumento secco di 549 euro, passando da 121 a 670 euro (escluso incendio e furto).

Approfittando dell’entrata in vigore del “federalismo fiscale” (d.lgs. n. 68 del 6 maggio 2011) che offre alle Provincie la possibilità di deliberare una variazione sull’imposta dell’assicurazione RC Auto nella misura massima del 3,5% in aumento o in diminuzione rispetto a quella attualmente prevista del 12,5% del premio, da marzo 2013 è arrivato l’aumento dell’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori, (RCA), da un + 2% ad un +3,5% in base alla provincia. Le altre garanzie (incendio e furto, garanzie extra) hanno già una percentuale del 13,5%. Ad esempio per Roma questo aumento è del + 3,5% per cui dalle attuali imposte del 12,5% si passerà al 16% per tutte quelle polizze emesse o quietanze incassate dal 1 Marzo 2013, anche per quanto riguarda le scadenze retroattive non incassate entro il 28 Febbraio 2013. Una ghiotta occasione per stangare gli assicurati con ulteriori aumenti. Il caro RC Auto è responsabile dell’aumento dei veicoli non assicurati, alla soglia di 4,5 milioni, un pericolo per l’incolumità propria e dei terzi trasportati e danneggiati, che non sempre vengono risarciti dal Fondo Vittime della Strada. Adusbef e Federconsumatori invitano il Governo, purtroppo sempre più a braccetto con banche ed assicurazioni con la finalità di stangare milioni di consumatori, a porre un argine ad una speculazione decennale assurda ed illegale.



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