‘Tutti a parte mio marito’ e ‘Ricomincio da me’: per Natale anche commedie intelligenti al femminile
I due film usciranno nelle sale il 21 e 28 dicembre, distribuiti rispettivamente da I Wonder Pictures e Wanted Cinema, con protagoniste le star della nota serie tv "Call My Agent", Laure Calamy e Camille Cottin
Mercoledi, 20/12/2023 - Fortunatamente nel periodo natalizio non escono al cinema solo cinepanettoni ma anche commedie ben scritte e ben girate su temi al femminile e che fanno riflettere oltre ad intrattenere gli spettatori.
Fra questi film sicuramente attirano l’attenzione le due commedie ‘Tutti a parte mio marito’, diretta da Caroline Vignal, che sarà nelle sale italiane il 21 dicembre con I Wonder Pictures, e ‘Ricomincio da me’, di Nathan Ambrosioni (trailer), che esce in sala il 28 dicembre con Wanted Cinema.
‘Tutti a parte mio marito’ affronta, in modo ironico e divertente, anche grazie all’interpretazione di Laure Calamy e della sua vis comica nei panni della protagonista, il tema delle chat di incontri fra adulti e quello della crisi di molte coppie di mezza età. Si discute spesso, fra adulti consenzienti, in genere single ma non necessariamente, se utilizzare o meno le chat di appuntamenti per incontrare uomini o donne con cui condividere momenti intimi, a volte per puro svago o alla ricerca di relazioni più stabili. Per chi ha vissuto una vita all’insegna delle relazioni in presenza, può apparire strano e anomalo poter incontrare un partner interessante ed affidabile tramite una chat di incontri eppure molti ormai vi si rivolgono, talvolta anche solo per testare la loro capacità di sedurre o per vivere evasioni ed avventure.
Per questo la storia di Iris (Laure Calamy), raccontata nell’ultimo film di Caroline Vignal, è così credibile: Iris ha una vita all’apparenza perfetta, un buon marito, due figlie meravigliose, uno studio dentistico con un flusso inarrestabile di clienti, un bell'appartamento. Ma l’avvicinarsi dei fatidici cinquant'anni porta con sé un senso di insoddisfazione, che acuisce la perdita di complicità con il marito (Vincent Elbaz) ed evidenzia lo scemare inesorabile dell’attrazione di coppia.
Iris sente così l’esigenza di scompigliare le carte in tavola e decide di rimettersi in gioco e creare un profilo su un sito d’incontri per persone sposate. Con un semplice clic, la donna accede a un mondo parallelo dove “piovono uomini” e si collezionano “mi piace” e si getta con curiosità in questo mondo pieno di opportunità, lasciandosi travolgere dall'adrenalina delle chat, l’attesa febbrile del prossimo messaggio e l'esaltazione per il fatto che la prossima avventura possa trovarsi dietro l'angolo a distanza di un clic. Riuscirà Iris, grazie ad una chat d'incontri, a ritrovare la propria sessualità, a rinascere e a riscopre la gioia di vivere?
“È stato quattro anni fa - racconta la regista - La mia amica Juliette si stava riprendendo come meglio poteva dalla separazione: suo marito se n'era andato dall'oggi al domani dopo vent'anni di convivenza. Juliette aveva 51 anni, l'età a cui, secondo alcuni, noi donne diventiamo invisibili. Qualche giorno dopo, Juliette mi ha raccontato che, vedendola sempre più in crisi, un'amica l'aveva incoraggiata a creare un profilo su un sito d’incontri. “È come se, con un clic, avessimo accesso a un mondo parallelo, un mondo invisibile”, mi ha detto ridendo. “La città degli uomini!”. Mi ha raccontato dei “Mi piace” ricevuti che le avevano ridato autostima, delle foto intime che riceveva continuamente mentre lavorava, degli appuntamenti strani, della giovinezza ritrovata, dell'amante ballerino di flamenco di 15 anni più giovane con cui fumava spinelli nel pomeriggio. “It’s raining men!”, ha riso euforica. Quella sera è nato il mio film e aveva già la sua colonna sonora! Come tutti, avevo sentito parlare di Tinder e app simili, avevo degli amici che si erano conosciuti così, ma la curiosità non mi aveva mai spinta oltre alla pagina di accesso. Per andare oltre, bisognava mettersi in gioco - in altre parole: creare un profilo! Non c’era scampo. Nella mia “bio” ho scritto: “Curiosa”. Poi si è scoperchiato il vaso di Pandora. Nei mesi successivi ho fatto un archivio con tutto: i profili degli uomini con cui matchavo, le conversazioni fatte sull'app o su WhatsApp, le foto che ricevevo. È stato divertente, emozionante, travolgente, a volte. Attraverso il personaggio di Iris, Laure Calamy ha accettato di rivelare la fragilità sua e di molte donne che si avvicinano ai cinquant'anni Di fronte a lei, gli attori del film sono stati, credo, contagiati dalla sua generosità, dal suo piacere di recitare, dalla sua genialità comica”.
La commedia ‘Ricomincio da me’, diretta da Nathan Ambrosioni, vede invece come protagonista l’amata attrice francese Camille Cottin (già nota per ‘Call my agent!’, ‘House of Gucci’, Assassinio a Venezia’), che interpreta Antonia, detta Toni, una madre single di cinque figli ormai grandi - che comunque ancora la impegnano con i tanti piccoli grandi problemi di figli adolescenti – la quale cerca di rifarsi una vita e ritrovare un lavoro che le piaccia. La casa la impegna a tempo pieno, ma la sera Antonia canta nei locali, anche per contribuire al bilancio familiare. Toni ha un grande talento musicale: vent’anni prima aveva inciso una hit di enorme successo. Ma il suo vero sogno oggi è un altro. Finalmente i suoi ragazzi più grandi iniziano l’università e lei si chiede cosa farà quando lasceranno il nido? A quarantatre anni avrà ancora il tempo di prendere in mano la sua vita e ricominciare? Decide comunque di iscriversi a sua volta all’università.
Il film affronta con intelligenza e delicatezza i temi della maternità e dell’adolescenza in modo completamente nuovo, raccontando la storia di una donna e il suo desiderio di seguire i suoi sogni, nonostante una famiglia complessa, non tradizionale, composta da cinque figli ormai cresciuti. Con un tono brillante e toccante al tempo stesso, il film affronta temi universali e indaga la figura di una donna poliedrica, dalle mille anime, i mille desideri, sogni e contraddizioni, con sensibilità e autenticità.
“Volevo indagare la mezza età – ha affermato il giovane regista - è una fase molto particolare in cui si mette tutto in discussione. In questo particolare caso, lo stato di madre single quasi sempre a casa (dove Toni passa la maggior parte del suo tempo) costituisce una specifica condizione sociale. Istintivamente diamo per scontato che Toni abbia una dedizione assoluta verso i suoi figli, che costruisca tutto in loro funzione. In realtà questo film ci fa scoprire un altro lato della situazione. Toni mi interessa perché il suo status sociale la rende una vera eroina, che agisce nel mondo reale. È ben consapevole ormai che essere madre è, sì, meraviglioso ma è anche una condizione con una scadenza ben precisa, ovvero quando tutti i suoi figli se ne andranno di casa. Toni non vuole arrendersi perché ha già 43 anni, e desidera ripartire con la sua vita. È come un’adolescente a fine liceo: deve scegliere un percorso professionale, trovare la sua strada. Prova esattamente quella aspettativa ma si rende conto che alla sua età sarà molto più difficile. Perciò quello che attraversa è un periodo molto delicato e vuole studiare, perché è qualcosa che non le è mai stato permesso dalla vita. Ha accumulato esperienza ma è ancora evidentemente assetata di conoscenza ha bisogno di costruire una sua interiorità definitiva e per questo vuole tornare ad imparare. Il percorso di apprendimento le permetterà di aprirsi al mondo intero - una metafora per la ricerca di indipendenza e libertà.”
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