Dico dunque sono - Anche una canzone può mistificare il senso della parola 'amare'
Morselli Gianna Lunedi, 19/10/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2009
Una nostra lettrice decisamente indignata ci segnala il testo di una canzone che per l'ennesima volta stravolge e mistifica un atto violento in una pretestuosa espressione di amore.
Il testo incriminato è “Ti amo” di Gianluca Capozzi, giovane cantante napoletano, non è una canzone recente, dalle ricerche sul web risulta essere del 2007.
Di seguito i passaggi più significativi:
Sono già tre giorni da quando è capitato / sei preoccupata non ti ha telefonato / eri un po' arrabbiata ma gridargli in faccia è finita / fa male.
Su quel tuo maglione una macchia d'aranciata / quella caduta per lo schiaffo che ti ha dato / con una parola tu l'hai colpito al centro del cuore / cosa aspetti se anche lui ha bisogno di te / metti al volo quel vestito e poi corri a dirgli: Ti Amo.
Non fermare il tuo pianto forse capirà / ci vuole lui per respirare / sarà geloso ma è dolcissimo / se diventa matto quando guardi un altro / dai non pensarci ancora un attimo / corri vai da lui / basta dire solo: Ti Amo.
E un amore distrutto si riaggiusterà / se butti via l'orgoglio e dici : Ti Amo.
Tornerai con il tempo a qualche giorno fa / e il male che ora senti passerà.
Il messaggio è chiaro - Attenta a ciò che dici! - Le lacrime lo ammansiranno e ti perdonerà per averlo costretto con il tuo comportamento a picchiarti! - Senza di lui tu non esisti! - Non ingelosirlo, può diventare matto! - Non essere orgogliosa, riconosci il tuo sbaglio! - Il tempo aiuta a dimenticare!
Naturalmente è solo una canzone, come sono solo campagne pubblicitarie i lanci di nuovi profumi, linee di abbigliamento e quant'altro, dove l'immagine della donna appare come oggetto di desiderio; preda o “ragazza cattiva”, casalinga vincente contro il calcare e macchie di sugo, killer spietata contro germi e cattivi odori.
Eppure questi sono i potenti strumenti, ripetuti ossessivamente giorno dopo giorno da vent'anni ad oggi che hanno segnato irrimediabilmente l'educazione sentimentale e i modelli di comportamento di molti, troppi, adolescenti che diventati adulti a loro volta riproducono pedissequamente una realtà edulcorata e tristemente ingannevole. Genitori e Scuola hanno la responsabilità di crescere e educare, figli e studenti, l'impegno è permanente, incolpare una non ben identificata “società” del degrado civile e culturale in cui viviamo, non aiuta a riconoscere che l'unico vero artefice della propria vita siamo noi stessi, diventarne consapevoli è fondamentale per iniziare a modificare da subito ciò che dipende solo da noi.
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