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Astratte. Nuove ricerche sull’astrazione delle donne tra avanguardia e neoavanguardia in Italia

Astratte. Nuove ricerche sull’astrazione delle donne tra avanguardia e neoavanguardia in Italia

Un importante convegno presso l’Università Cattolica di Milano sulle artiste dell’astrazione

Lunedi, 26/06/2023 -

Nel mese di maggio di quest’anno si è svolto un importante e interessante convegno sulle artiste dell’astrazione presso l’Università Cattolica di Milano.

Il convegno ASTRATTE Nuove ricerche sull’astrazione delle donne tra avanguardia e neoavanguardia in Italia è stato organizzato dai Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’arte e dal Dipartimento di Scienze storiche e filologiche oltre che dal CRA.IT, Centro di Ricerca sull’arte astratta in Italia.

Articolato su due giornate e presieduto da Elena Di Raddo e da Bianca Trevisan il convegno ha visto l’intervento di docenti, di curatrici  e di ricercatrici che hanno presentato le proprie indagini.  Cinque i filoni di intervento, Astrazione e militanza, Processi astratti, Astrazione nella terza dimensione, Ridefinire la pittura e Astrazione come metodo, il Diario e il Sè.

Molte le suggestioni offerte e le indagini sulle artiste, da Carla Accardi a Grazia Varisco e Dadamaino, da Giosetta Fioroni a Maria Morganti a Fernanda Fedi, difficile citarle tutte senza cadere nella stesura di un elenco.











Giorgia Gastaldon, analizzando l’opera di Carla Accardi, ha messo in evidenza come l’astrazione fosse da lei percepita come più consona all’espressione artistica femminile in quanto priva degli elementi iconografici, riferiti a imprese storiche o religiose tradizionalmente agite dal genere maschile.
Carla Accardi

Ginevra Addis ha relazionato sul rapporto esistente tra le artiste astratte italiane e il sistema dell’arte svizzero, particolarmente attivo soprattutto rispetto a Carla Prina, Carla Accardi, Alessandra Bonelli, Maria Lai e Regina Cassolo Bracchi.

Barbara Garatti ha presentato le ricerche recenti condotte sull’archivio di Maria Morganti con particolare attenzione alle Carte – Diario. In esse si evidenziano alcune linee cardine quali ‘la forma diaristica intesa come stratificazione rituale del colore, la necessità semantica di collegamento della parte con il tutto, l’ossessione di lasciare una traccia della propria emotività, il rapporto con l’altro e il desiderio di non cristallizzare il lavoro in una forma definitiva’.

Cartediario di Maria Morganti

Ho trovato particolarmente interessanti la ricerca di Irene Caravita sulla scultura di Thea Vallè, l’esposizione di Michela Valotti sull’esperienza di Arte in gioco, del collettivo torinese Ti.zero, legato all’esperienza didattica del Movimento di Cooperazione educativa,  l’analisi di Rita Ladogana rispetto alla ricerca di Mirella Mibelli e di Rosanna Rossi, artiste sarde, che hanno indirizzato la loro ricerca sulle forme dell’astrazione esplorando soluzioni eterogenee afferenti al dialogo con la luce e lo spazio, alla sperimentazione formalista e geometrica e all’indagine sulla materia’. 

Torno a Thea Vallè e a Fernanda Fedi, due artiste alle quali sono particolarmente legata. Ho avuto modo di conoscere l’opera di Thea Vallè solo quando l’artista LeoNilde Carabba ha donato alla Fondazione Sormani Prota Giurleo, oltre ad una propria opera su tela, anche una serigrafia di Thea realizzata su metallo.
O
pera di Thea. Fondazione Sormani Prota – Giurleo

Incuriosita, ho indagato, ricercato, deciso di esporre alcune sue opere in una mostra collettiva sull’uso della pietra e del legno e scritto, nell’ottica di restituire memoria, un articolo su Noi donne.

L’interesse per l’opera di questa artista è stato poi rinnovato a seguito dell’incontro con Irene Caravita, ricercatrice attenta che, non accontentandosi di consultare  archivi  e biblioteche, ha voluto esaminare, attraverso la disponibilità di Mavi Ferrando e di LeoNilde, cataloghi e opere, analizzando, fotografando, ascoltando, chiedendo. Un lavoro prezioso che le ha permesso di restituire, al convegno, l’esperienza artistica e di vita, troppo breve, di Thea.  Un’esperienza che, data la quantità di materiali a disposizione, meriterebbe un approfondimento.

Foto 5.  opera Thea Vallè e Irene Caravita

Foto 6. grafica di Thea

Foto 7 opera di Thea

Foto 8 opere di Thea

Ho conosciuto a Milano, diversi anni fa, Fernanda Fedi, in occasione di una mostra di libri d’artista organizzata dall’Archivio Libri d’artista  Fedi – Gini a Palazzo Galloni di Milano, un archivio mitico che raccoglie tali e tante modalità di affrontare il tema del libro d’artista da costituire un tesoro al quale accedere con attenzione e rispetto.  

Foto 9 Fernanda e Gino

La frequentazione dell’archivio e dello studio di Fernanda e Gino mi ha permesso di conoscere le modalità di lavoro della coppia in arte, apprezzo moltissimo le loro opere di poesia visiva e riferite all’esercizio della scrittura e della parola. Non conoscevo, invece, l’attività pittorica di Fernanda nell’ambito dell’astrazione. Sono felice che l’occasione del convegno mi abbia consentito di conoscere un aspetto importante e di grande qualità dell’agire di Fernanda in campo artistico.

Foto 10. Fernanda Fedi

Foto 11 Fernanda Fedi

 

 


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