Martedi, 06/04/2021 - L’assegno di circa 250 euro per i figli ( al settimo mese di gestazione vino ai 21 anni) è unico perché assorbe otto agevolazioni alla famiglia esistenti (detrazioni per i figli a carico, assegni familiari..) ed è universale perché va a tutti: lavoratori dipendenti e autonomi, disoccupati, pensionati con figli disabili, titolari di reddito di cittadinanza, beneficiari di altre misure sociali.
Sarà legato al reddito ISEE e sarà il Governo ad individuare la scala. È atteso da anni (nel 2014 fu depositata la prima proposta di legge) e viene approvato in un anno che segna, per numeri di natalità, il minimo storico dall’Unita dell’Italia.
Basti pensare che nel 2020 sono nati 16.000 bambini in meno rispetto al 2019. Nel dibattito di approvazione alla legge, al Senato, la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Elena Bonetti ha detto che è un primo passo per restituire ai cittadini la libertà di osare sogni e desideri di avere una famiglia e di realizzarli e ha sostenuto che questo primo passo assumerà un pieno valore solo all’interno di una riforma che comprenda congedi parentali paritari, investimenti nel lavoro femminile, nell’educazione, nei servizi educativi a partire dalla prima infanzia e nella promozione dell’autonomia e del protagonismo del lavoro e della formazione dei giovani. Impegni che la Ministra conta di assolvere, almeno in parte, con i fondi del Recovery Found.
Nel dibattito che si è tenuto al Senato innanzitutto da evidenziare l’eccezionalità dell’approvazione della legge all’unanimità, nessun astenuto o voto contrario, e la soddisfazione per una legge che nasce dal Parlamento e non dai tanti abituali DPCM del Governo.
Dal dibattito emersi apprezzamenti e preoccupazioni. La Senatrice Valeria Alessandrini (Lega) ha citato un rapporto del Dipartimento per le politiche della famiglia dove è scritto che oggi il 58% degli italiani di età compresa tra i 18 e i 34 anni ha deciso di abbandonare o di posticipare i progetti di procreazione. La senatrice Paola Binetti (Fibd-Udc) ha apprezzato che l’assegno passi direttamente ai figli che studiano, una volta raggiunta la maggiore età, come riconoscimento alla autonomia dei giovani. La senatrice Tiziana Drago (Fid) ha sostenuto che ora occorre pensare ad un assegno di maternità per le donne che rinunciano al lavoro per accudire ai figli e la senatrice Angela Piarulli, (5s) si è dichiarata particolarmente soddisfatta per il fatto che l’assegno possa sommarsi al reddito di cittadinanza. Accolto poi dal Senato un ordine del giorno che chiede che l’assegno, in caso di separazione e divorzio, non sia diviso tra i genitori, come nel caso di provvedimento condiviso, ma sia assegnato al genitore presso il quale il figlio sia prevalentemente collocato.
L’assegno unico universale avrà decorrenza dal 1* di Luglio, prima il Governo dovrà approvare, a ranghi serrati, i vari decreti attuativi, trattandosi di una legge delega.
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