Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2007
Sul tema di una riforma elettorale che metta al centro la rappresentanza femminile è al lavoro a Roma anche un altro gruppo di associazioni di donne in collaborazione con esperte giuriste. Il loro percorso è in sintonia con l'Udi e punta a sollecitare direttamente il Governo e direttamente il Presidente del Consiglio a far approvare una nuova legge elettorale "che garantisca anche l’effettiva partecipazione delle donne nelle istituzioni politiche rappresentative" al fine di "riparare alla sottorappresentanza del 52 per cento del corpo elettorale, come anche segnalato dal documento dell'OCSE". "Si tratta di una vera e propria mancanza di democrazia paritaria - sottolineano le rappresentanti di Aspettare Stanca e del Laboratorio 50&50 della Casa internazionale delle donne di Roma - e la riforma elettorale è una preziosa occasione per migliorare il nostro sistema politico". Nel sottolineare l'insufficienza della proposta di alternare nelle liste un rappresentante di un genere a due dell’altro genere, il gruppo di lavoro ha avanzato alcune richieste, che riportiamo in sintesi.
• Nel sistema proporzionale in ogni circoscrizione elettorale si chiede:
a) l’obbligo dell’alternanza di genere, nel caso di liste bloccate
b) la previsione di una doppia preferenza di genere, nel caso di sistema con preferenze
• Nel sistema maggioritario si chiede:
a) previo abbinamento dei collegi elettorali due a due, un sistema maggioritario binominale, con la presentazione di due candidati di genere diverso (ideato dalla costituzionalista Lorenza Carlassare)
b) oppure collegi uninominali, con pari numero di candidati uomini e donne conteggiati su base circoscrizionale
Sempre nel senso di un miglioramento del sistema elettorale, dovrebbero esser previste norme:
• sulla pubblicità delle candidature attraverso l’informazione istituzionale (ormai superata e non più idonea quella prevista mediante affissione di manifesti)
• sulla propaganda elettorale (limiti di spesa, tipi di propaganda consentita e vietata, par condicio di genere)
• sui contributi da parte di privati (da eliminare quelli anonimi, per i quali è previsto anche un tetto troppo alto)
• sull’intero sistema dei controlli e delle sanzioni (controlli preventivi ed efficaci, sanzioni che incidono e siano davvero applicate, non come accade ad esempio per l’affissione abusiva, che vede imbrattare impunemente tutta l’Italia ad ogni tornata elettorale).
Sanzioni
Per assicurare il rispetto dei suddetti criteri devono prevedersi sanzioni efficaci, come l’inammissibilità delle liste o delle candidature, con l’eventuale alternativa, nel caso di liste proporzionali, della riduzione d’ufficio del numero dei candidati del genere sovra rappresentato.
Primarie e cumulo dei mandati
Si ritiene utile a pratica delle primarie per selezionare e rinnovare un apparato politico incapace di auto rinnovarsi e il divieto di candidature multiple e di cumulo dei mandati.
Trasparenza nei partiti
Tra le riforme che auspichiamo, di primaria importanza è quella riguardante la democrazia interna e la trasparenza dei bilanci dei partiti politici, come avvenuto in Francia e in Germania. Vi si potrebbe pervenire attraverso l’autovincolo dei partiti con norme interne che realizzino la parità politica sia nell’accesso alle candidature sia nei risultati.
Par condicio di genere
Potrebbe, inoltre, per legge essere prevista una “par condicio di genere” per l’accesso ai mass media in campagna elettorale e un sistema di incentivi e di sanzioni sui rimborsi elettorali ai partiti a sostegno delle candidature e dell’elezione di donne.
Mentre andiamo in stampa giungono apprezzamenti al documento e alla proposta di riforma elettorale da parte del Senatore Enzo Bianco e da Stefano Ceccanti, Docente di diritto costituzionale alla Sapienza di Roma e Capo dell’ufficio legislativo del Ministero Pari opportunità.
Informazioni nel sito www.power-gender.org ; per adesioni: i.giacobbe@power-gender.org
(15 maggio 2007)
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