Politica/ La nuova legge elettorale - L’appello al Presidente Ciampi è stato recapitato. Noidonne pubblica l’invito di Rita Capponi e Barbara Pollastrini
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2005
La parola d’ordine che circola in questi giorni tra le donne italiane è quella di non desistere. Ed è un invito che giunge da più parti, consapevoli che un Paese dove la popolazione è composta da una maggioranza di donne, non può dirsi democratico se queste non sono adeguatamente rappresentate in Parlamento. Una “democrazia misogina”, non è democrazia.
Il mancato rispetto degli artt.3 e 51 della Costituzione è uno dei punti più eclatanti di incostituzionalità della nuova legge. Si rischia seriamente di tornare ad una situazione anteriore agli anni Novanta, caratterizzata dall’assenza di donne nelle istituzioni.
La raccolta di firme per l’Appello per la pari rappresentanza sottoscritto da migliaia di firme di donne e uomini, giunte da ogni parte d’Italia, è stato finora l’unico atto concreto contro l’approvazione di una legge elettorale che consente un procedimento di designazione dal quale le donne sono destinate ad essere definitivamente escluse.
L’impegno del Comitato di pressione per le leggi paritarie sta procedendo. E l’Appello è stato presentato il 15 dicembre al Presidente della Repubblica Ciampi. Accompagnato da questo ulteriore messaggio. “Soltanto Lei signor Presidente ha in questa fase il potere pieno di intervento. Confidiamo nel Suo ruolo di garanzia per la corretta applicazione della nostra Carta Costituzionale ad evitare che la situazione italiana, già grave, non peggiori nella prossima legislatura in cui la presenza femminile potrebbe addirittura diminuire sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica”.
In merito non sono ancora trapelate indiscrezioni sulle decisioni del Presidente. Dal comitato, Rita Capponi assicura che: “La nostra voce non smetterà di farsi sentire ora che, dopo la presentazione al Quirinale per la firma, la legge definitiva, e quindi la partita, passerà completamente in mano alla politica. I rappresentanti del governo e di tutti i partiti politici avranno il potere pieno e praticamente indiscutibile - con le liste bloccate prive di regole trasparenti di selezione delle candidature - di promuovere o cancellare le donne dal parlamento”.
Contro tale situazione si è levata anche la voce della onorevole Ds Barbara Pollastrini.
Noidonne dedica lo spazio che segue alla sua dichiarazione.
"Si umiliano le donne italiane"
Dichiarazione di Barbara Pollastrini*
"E’ una ferita allo spirito della Costituzione, un’umiliazione delle donne di questo Paese", dichiara Barbara Pollastrini, coordinatrice nazionale delle Democratiche di sinistra.
"Diamo pieno sostegno all’appello trasversale e di migliaia di firme rivolto al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
La controriforma elettorale truffaldina tradisce la Carta costituzionale che con l’art. 51 afferma pari opportunità per donne e uomini nell’accesso alla sfera pubblica e alle istituzioni.
Ignora le indicazioni dell’Unione europea che indicano il 33% come soglia minimale di presenza nelle liste elettorali.
Ci siamo battuti fino alla fine in Aula con proposte migliorative per sanare questa ferita. Ma il Governo e la sua maggioranza sono arrivati al punto di bocciare al Senato persino un emendamento presentato da essi stessi alla Camera.
A tanto è arrivata la difesa di un ceto politico che punta soltanto a conservare se stesso.
Queste destre fin dall’inizio sono state nemiche delle donne.
La Ministra Prestigiacomo dovrebbe prendere atto, se ha un senso minimo di deontologia professionale, della contraddizione insanabile tra la funzione che ricopre e la sua maggioranza.
Ora si affannano a correre ai ripari e annunciano una leggina bluff di adeguamenti minimali.
Noi, con le nostre proposte legislative, sfidiamo il Governo alla serietà dei contenuti e dei comportamenti.
Ma sappiamo che la risposta più importante la daranno le donne italiane tra qualche mese.
Saranno loro a bocciare il centro destra col voto e a chiedere di voltare pagina.
Come Democratiche e Democratici di sinistra assumiamo l’impegno pubblico di candidare ed eleggere un alto numero di talenti femminili, in coerenza con le indicazioni europee, quelle del 33%.
Saranno i fatti a dimostrare chi sta coerentemente dalla parte della democrazia e delle donne e chi vuole fare regredire dignità, libertà e responsabilità femminile"
* Barbara Pollastrini (coordinatrice nazionale Democratiche di sinistra)
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