Sabato, 18/10/2014 - La mostra dei pittori e scultori ciprioti - italiani, Iosif Hadjikyriakou, Umit Inatci, Yiota Iannidou, Neoclis Kyriacou, Andreas Makariou, Bruna Baldassarre, Domenico Pesce, Monika Pirone, Paola Soldini, ospitata dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, dell’Università La Sapienza di Roma, Via Salaria, 113, organizzata da Alexandra Zambà presidente della NIMA e curata da Nefeli Misuraca con il sostegno e la collaborazione di autorità cipriote e italiane nell’ambito del programma di diffusione e consolidamento dei legami tra Italia e Cipro, si conclude il 15 ottobre. La mostra rientra nell’Evento delle giornate di Cultura Cipriota in Italia, con appuntamenti anche musicali. Presso la Cappella Musicale Pontificia “Sistina” di Roma, infatti, si è esibita anche l’Orchestra dei giovani musicisti ciprioti diretta da Yiorgos Kountouris insieme al giovanissimo violinista solista Andreas Zinonis. Sessantacinque orchestrali dai 12 ai 21 anni, con composizioni di autori noti, come Rossini, Ravel, Dvorák, e di un giovane musicista greco contemporaneo come A. Baltas, che rievoca la dolcezza classica affiancata da una lettura contemporanea.
All’insegna della comunicazione e pacificazione dei popoli l’Evento si è distinto da incontri con il Preside di Facoltà Prof. Mario Morcellini, i docenti universitari come la Prof. Mihaela Gavrila, il Prof. Pierpaolo Quattrone, Nefeli Misuraca, studenti e autorità sia cipriote sia italiane per un proficuo scambio di opinioni sui temi dell’arte, della bellezza, della creatività nell'Università come luogo di confronto tra culture.
L’artista cipriota Umit Inatci, tra l’altro, art director della Eastern Mediterranean University Art & Design Center di Famagusta, sia nei suoi quadri sia nell’ambito degli incontri culturali, riflette profondamente sull’arte come linguaggio, come lingua cioè a sé stante, e non come una traduzione in immagini di altro tipo di linguaggio umano.
Per quanto riguarda gli artisti italiani, Paola Soldini, già disegnatrice di moda oltre che scenografa per il teatro, tv e cinema, ha puntualizzato attraverso le immagini, il diritto delle donne al rispetto della loro persona e della dignità femminile. Un suo quadro particolarmente pone l’accento sul tentativo di “azzoppare” l’identità della donna attraverso messaggi violenti e omologanti rispetto alla sua libera evoluzione.
Monika Pirone, pittrice, scenografa, crea, tra l’altro, installazioni visual live. I suoi dipinti raccontano forti emozioni, tutte le “ossessioni” che caratterizzano la ricerca di un’artista nei confronti della durezza del dolore –Inferno- e dell’entità delle prove da superare per capirne il senso.
Bruna Baldassarre, pittrice, scrittrice, psicoterapeuta, utilizza l’arte anche nella terapia, come ricerca del bello, della verità come percorso dinamico tra i due poli Luce-Oscurità per un rinnovamento dell’Io, attraverso il filo rosso della biografia di ogni essere.
Mimmo Pesce, noto scultore italiano, s’impone con un’originale scultura, una moto-installazione di circa 5 metri, simbolo della pace, già utilizzata dal 2001 a Roma come apertura del corteo contro la guerra e successivamente a Assisi nella chilometrica marcia per la pace, una sorta di viaggio iniziatico da poter compiere sempre nella direzione della pace, nonostante gli ostacoli e le contraddizioni esistenti. Con le sue sculture in gesso riesce a instaurare un flusso passionale che travolge radicalmente la naturalità del corpo, caricandolo così di un’iconografia di maschera arcaica.
L’arte, come afferma l’antropologo Luigi M. Lombardi Satriani, può dare molto di più di qualsiasi altro settore dell’attività intellettuale umana, l’arte dà un’ulteriorità, dice la vita, la illumina delle sue profondità e delle sue prospettive di oltrepassare volta a volta il dato, la materialità.
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