Artemisia Gentileschi. Storia di una passione - di Flavia Matitti
Si può visitare fino al 29 gennaio la mostra antologica su Artemisia Gentileschi (Milano, Palazzo Reale), con interventi scenografici e teatrali di Emma Dante
Giovedi, 05/01/2012 - “Oltraggiata appena giovinetta, nell’onore e nell’amore. Vittima svillaneggiata di un pubblico processo di stupro. Che tenne scuola di pittura a Napoli. Che s’azzardò, verso il 1638, nella eretica Inghilterra. Una delle prime donne che sostennero colle parole e colle opere il diritto al lavoro congeniale e a una parità di spirito tra i due sessi”. Sono parole di Anna Banti tratte dal suo romanzo intitolato Artemisia (Milano, 1947) che uscito nell’immediato secondo dopoguerra ha rilanciato e decretato la moderna fortuna della celebre “pitturessa” (Roma 1593 - Napoli dopo il 1653) in chiave protofemminista.
Ma se il secolo scorso ha riscoperto la figura di Artemisia attraverso la letteratura e si è entusiasmato prima di tutto al personaggio, oggi la bella mostra antologica allestita nelle sale di Palazzo Reale a Milano dal titolo Artemisia Gentileschi. Storia di una passione (fino al 29/01), curata da Roberto Contini e Francesco Solinas, con interventi scenografici e teatrali di Emma Dante, permette di valutare finalmente appieno anche la grandezza artistica di questa donna, tenuta nella massima considerazione dai suoi contemporanei. In vita, infatti, Artemisia è contesa dai potenti della terra. A Firenze lavora per il granduca Cosimo II ed è amica di scienziati e intellettuali come Galileo Galilei e Michelangelo Buonarroti il Giovane. A Roma è richiesta dai Barberini e dal raffinato collezionista Cassiano dal Pozzo. A Napoli, dove influenzerà generazioni di pittori, lavora per i Viceré. Si reca perfino a Londra su invito del re d’Inghilterra Carlo I.
Attraverso una cinquantina di dipinti l’esposizione ricostruisce dunque le diverse fasi del percorso artistico di questa protagonista del Seicento europeo, dagli esordi, a Roma, sotto la guida del padre-padrone, il famoso pittore Orazio Gentileschi, al soggiorno fiorentino fino al lungo periodo trascorso a Napoli. Tuttavia, oltre a illustrare la produzione pittorica, la mostra si sofferma anche sulla vita privata dell’artista. In particolare nella prima sala campeggia al centro un letto disfatto e attraverso l’ascolto di alcuni brani tratti dalle dichiarazioni di Artemisia al processo viene rievocato lo stupro in tutta la sua cruda violenza.
Inoltre grazie al recente ritrovamento di trentasei lettere autografe di Artemisia e del marito Pierantonio Stiattesi la mostra rivela l’intensa storia d’amore vissuta da Artemisia con il ricco gentiluomo fiorentino Francesco Maria Maringhi. Sono missive appassionate, sorprendentemente moderne, che si possono leggere per intero raccolte e commentate nel volume Lettere di Artemisia, a cura di F. Solinas (De Luca, 2011). Infine anche il sito della mostra vale una visita perché offre, tra l’altro, video-interviste ai curatori e a Emma Dante, oltre a suggestive letture tratte dagli atti del processo.
Artemisia Gentileschi. Storia di una passione
Fino al 29 gennaio 2012; catalogo edito da 24Ore Cultura
Milano, Palazzo Reale.
Info e prenotazioni: www.mostrartemisia.it. Tel. 02.54911
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