Martedi, 03/12/2019 - “Male non fare, paura non avere”. Questa è l’ educazione che abbiamo ricevuto, per cui riteniamo che il male non debba sfiorarci e camminiamo nella nostra vita con tranquillità pensando che il male debba essere lontano da noi.
Poi una mattina compri il "Corriere di Romagna", il quotidiano locale di una città medio-piccola quale è Rimini e la violenza ti salta addosso: alla pagina 33 di martedì 5 novembre, sezione “Cultura&Arte” sono state pubblicate sette fotografie di donne sadizzate. Fanno da supporto all’intervista al pittore cinquantenne Luca Giovagnoli specializzato in quadri definiti erotici.
Queste sette fotografie, versus quadri, sono talmente violente che ci si vergona a riprodurle. Questa sarebbe la sua produzione “artistica”(?) della quale ha in corso una mostra.
La violenza delle fotografie è tale da indurre qualsiasi donna consapevole a cessare di comprare quel quotidiano, venduto anche nelle province di Forlì e Ravenna. Il direttore Roberto Masini, interpellato al telefono, si giustifica leggermente dicendo:…ma sono le pagine della cultura.
Cultura? Questa è la cultura fascista che avanza, anzi è già qui, perché quando arriva nella provincia fonda, il fascismo già entrato in ogni casa sotto la forma soffice di…è cultura.. .
Il proprietario della Galleria, dove espone il pittore, dichiara di essere lui medesimo sorpreso dalla pubblicazione di quei quadri, perché mai li avrebbe esposti in Galleria (infatti non ci sono) e per quanto a sua conoscenza, sono quadri che il pittore produce abbondantemente per inviarli in U.S.A e Francia dove sono richiestissimi e pagati molto bene.
Quindi sadicizzare una donna piace al punto che si espone il sadismo per arredare i muri di casa e si spalanca il portafoglio per poterlo esibire.
Questa è la mail del quotidiano per eventuali proteste: rimini@corriereromagna.it
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