Sperimentare il rapporto tra vibrazioni e sviluppo, tra trance ipnotico e capacità di entrare in empatia con Sè e con gli altri, è indispensabile alla crescita generativa, sempre un modo per muovere i primi passi verso la consapevolez
Mercoledi, 24/10/2012 - L'arte attira sempre... l’arte prende il cuore e l’anima e grazie alla voglia di “mettersi in gioco” trasforma e plasma. Di arte e non solo è stato impregnato il seminario del 20 e 21 ottobre scorso; da tanto atteso questo è alla sua quarta edizione.
Interessantissimi i momenti di formazione regalati dall’IKOS agli allievi della Scuola quadriennale di Specializzazione
in Programmazione Neuro Linguistica Terapeutica bioETICA, e agli addetti ai lavori del pianeta BENESSERE, che hanno partecipato alle due giornate nate sotto il segno del“Potenziamento del Sé attraverso Mandala e Chakra”
Docente d’eccezione, Daniela Poggiolini, Psicologa, Artherapist, esperta in processi creativi, generativi e di resilienza.
“Sperimentare il rapporto tra vibrazioni e sviluppo, tra trance ipnotico e capacità di entrare in empatia con Sè e con gli altri, è indispensabile alla crescita generativa, sempre un modo per muovere i primi passi verso la consapevolezza di se stessi ... Ecco, un viaggio che, quando inizia, non ha più fine ....” ha detto iniziando il percorso ad una cinquantina di allievi, e con un dono per tutti, una visualizzazione di apertura talmente emozionante da sparpagliare uno stato di gioia quasi fosse le polverina magica che le fate distribuiscono ai giusti.
Lo studio dei chakras è un argomento interessante, e a volte difficile, che ha bisogno di SAPERI e SPERIMENTAZIONI pratiche. I nostri centri energetici, i chakra, sono “organi” spirituali che governano il flusso di energia nel nostro corpo, influenzano la vitalità, la prospettiva generale sulla vita, i pensieri e la crescita spirituale. Il flusso di energia che si muove come un fiume di luce, tramite i nostri chakra, mantiene infatti il corpo, la mente e lo spirito in uno stato positivo di estrema apertura. Siamo all’interno di quelli che chiamiamo “i movimenti dell’anima”, in questo “luogo” la lentezza è obbligatoria. Quando il flusso naturale di energia è bloccato si può creare una immobilità stagnante motivo di depressione e malattie anche gravi. Alcune volte, senza renderci conto, non siamo capaci di mantenere il livello ottimale di energia e, possiamo sentirci sfiniti, svuotati e perdiamo persino la voglia di vivere. Quando l’energia non fluisce, vediamo il lato negativo della vita, e ci lasciamo prendere dalla gelosia, dal nervosismo, dall’ira, dall’agitazione, dall’odio. Anche quando siamo in mezzo a persone “dure”, “negative”, possiamo sentirci, a un certo punto, svuotati e senza energia, come fosse stata risucchiata o annientata da una diversa tipologia energetica buia.
Facendo parte di un “insieme” che possiamo paragonare, semplificando, a un sistema di vasi comunicanti, ogni chakra è in relazione diretta e indiretta con tutti gli altri e influisce sul corretto funzionamento di tutto il sistema allargato anche agli altri sistemi del nostro corpo. Ogni disturbo collegato ad un chakra avrà come eco una nota di eccesso in altri chakra e carenza in altri ancora. Quindi, è consigliabile agire su tutto il sistema dei chakra per far sì che sia sempre attivo un allineamento benefico e ristoratore. Durante l’incontro diverse esercitazioni e sperimentazioni hanno aperto porte a volte serrate, i Mantra e i Mandala hanno stupito con la loro forza. Essi sono due realtà che racchiudono in modo concreto i segreti per stimolare i nostri centri vitali, cioè i chakras.
Il significato etimologico della parola MANTRA deriva dal verbo sanscrito “Man” che significa “pensare” e dal suffisso strumentale “Tra”, perciò viene generalmente tradotto come “strumento del pensiero”, pensiero espresso in formule di preghiera e di canto. La psicologia junghiana, sensibile a questi temi, considera il mandala una forma archetipica dell'inconscio, presente quindi sotto forme diverse (come, per esempio, le piante centrali di numerosi villaggi primitivi o di alcune chiese/tepli, i rosoni gotici), in tutte le culture e nella psiche individuale, dove rappresenta l'immagine simbolica e onirica del raggiunto equilibrio con il Sé in presenza di armonia.
In sanscrito maṇḍala (मण्डल) è letteralmente: «essenza» (maṇḍa) + «possedere» o «contenere» (la); tradotto anche come «cerchio-circonferenza» o «ciclo», entrambi i significati derivanti dalla parola tibetana dkyil khor che è un termine simbolico associato alla cultura veda ed in particolar modo alla raccolta di inni o libri chiamata Rig Veda. La parola è utilizzata, anche, per indicare un diagramma circolare costituito dall'associazione di diverse figure geometriche sacre, le più usate sono: il punto, il triangolo, il cerchio ed il quadrato. Il disegno del Mandala di solito riveste un significato spirituale e rituale sia nel Buddhismo che nell'Hinduismo. Non vi è al mondo un altro disegno simbolico così universale come il mandala; compare in tempi diversi e in ogni cultura visto che il più antico mandala sin ora conosciuto è una "ruota solare" paleolitica scoperta nell’Africa del sud. Ma mirabili esempi di mandala cristiani si trovano già nel primo Medioevo, mostrando perlopiù Cristo nel centro ed i quattro evangelisti o i loro simboli ai quattro punti cardinali.
Al termine delle due giornate volti soddisfatti e cuori leggeri, questo ha suggerito il feed-back anche verbale del saluto finale. Alla fatidica domanda della Trainer: “ cosa ti porti a casa oggi di buono per te?”... Risposte entusiaste e grande soddisfazione personale di tutti i presenti.
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