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Arte alla Valassis

Arte alla Valassis

8 marzo, Milano - Performance "artistico sindacale" in azienda

Giovedi, 04/03/2010 -
Luogo: Azienda Valassis di Milano

Data: Lunedì 8 marzo 2010

Orario: dalle ore 12 alle ore 14

Titolo: 8 marzo donne



Interventi di:

Tina Tortorella, delegata sindacale;

Dora Maffezzoli, Roberto D’Arcangelo, Gualtiero Quetti, funzionari sindacali

Antonella Prota Giurleo, artista

Lavoratrici Valassis



Installazione: Il bucatino, composta con i contributi delle lavoratrici



Performances: di Antonella Prota Giurleo con la collaborazione delle lavoratrici:

Il testamento di Maria Helena

Il filo

Il muro dei desideri



Informazioni: Tina Tortorella 333 49 13 159 tor_tina@alice.it

Antonella Prota Giurleo 347 03 12 744 a.protagiurleo@email.it



Le rappresentanti sindacali della Valassis, azienda di 89 dipendenti, in grande maggioranza donne, hanno voluto organizzare, anche in vista del rinnovo della RSU, un 8 marzo che espliciti valori e competenze del genere femminile.

Nel corso dell’iniziativa, dopo i brevi interventi sindacali, si svolgerà la performance Il filo, performance ideata da Antonella Prota Giurleo che prevede il coinvolgimento delle lavoratrici presenti, e che, richiamando una frase di Adrienne Rich, esplicita la necessità di legami forti tra donne, legami che l’artista ritiene ormai ben presenti e saldi, per la costruzione di un mondo nel quale il sesso femminile e il sesso maschile assumano ed esplicitino, a partire da sé e dall’assunzione cosciente del proprio genere, competenze e saperi.

Successivamente, attraverso la visione delle opere e la lettura di scritti di alcune artiste considerate madri simboliche, Berthe Morisot, Marie Laurencin e Georgia O’Keeffe, si svolgerà una discussione tra le lavoratrici su temi che si riferiscono alla propria crescita come donna: la relazione con la madre, la relazione con le altre donne, la bellezza e la creatività ( la predilezione per i fiori, l’attenzione affettiva espressa attraverso la preparazione dei cibi, la cura del mondo delle cose espressa nel tenere da conto), la gioia e il dolore.

Sugli stessi temi le lavoratrici sono state invitate a produrre testi o immagini ( disegni, dipinti, fotografie) proprie o di altre, che saranno esposte in un’installazione, Il bucatino.

A tutte sarà consegnato un testo di Nerina Benuzzi, segretaria della Camera del lavoro di Milano, dal titolo Le mele. Testo che esplicita l’affettività femminile espressa anche attraverso il dedicare tempo ed energie alle persone amate attraverso quel di più che sta nella preparazione dei dolci.

Consuetudine questa ripresa anche dalle lavoratrici della Valassis. Durante il periodo di maggiore pressione all’interno dell’azienda, nel corso della difficile trattativa per impedire la chiusura/trasferimento e la conseguente perdita del posto di lavoro, quando il pericolo era più alto, a turno, il venerdì, una lavoratrice portava una torta per condividere con le altre donne un momento di convivialità e di benessere.

Al termine della discussione sarà presentato Il testamento di Maria Helena. Il testo poetico Il testamento dell’artista Maria Helena Vieira da Silva costituirà il punto di partenza per una performance nel corso della quale sarà donato a tutte le persone presenti un collage che esprime il pensiero dell’artista sulle vita. Un dono che introduce una piccola contraddizione nel mercato dell’arte, mercato che, in quanto tale, prevede la vendita, mai il dono.

Le lavoratrici della Valassis, a differenza di quelle della maggior parte dei luoghi di lavoro, non hanno la possibilità di segnare della propria presenza lo spazio lavorativo, in quanto l’organizzazione del lavoro su due turni, mattina e pomeriggio, prevede che due diverse donne utilizzino la stessa scrivania. Impossibile quindi disporre sulla scrivania le foto dell’attore preferito o dei figli o i loro disegni o una pianta o un portamatite, lo spazio condiviso non permette la personalizzazione.

Ma, anche qui, la creatività, caratteristica femminile che in quest’azienda si esprime anche attraverso la fantasia e la competenza visiva in quanto più del dieci per cento delle lavoratrici proviene dal liceo artistico, ha trovato il modo di segnare il proprio spazio.

La creatività, la capacità cioè di trovare soluzioni, ha introdotto una regola non scritta ma forte della condivisione: ci sono tre cassetti in ogni scrivania, il primo è per la cancelleria, il secondo per la donna che fa il turno del mattino e il terzo per quella che svolge il turno pomeridiano o viceversa.

E, nel cassetto, i segnali di sé e, forse, i sogni. Sogni che potrebbero uscire e trasformarsi in desideri. E qui sta il senso dell’ultima performance che concluderà l’incontro prima del rinfresco. Una serie di post it gialli con la scritta Voglio sui quali ciascuna potrà esprimere il proprio volere e che, tutti insieme, costituiranno Il muro dei desideri.

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