Mercoledi, 09/11/2011 - L’Associazione Aversadonna, con al timone Nunzia Orabona, si relaziona ed opera con il difficile territorio Agro Aversano dal 1994. In occasione dell’apertura dell’anno sociale 2011-2012 ha voluto privilegiare una tematica particolarmente sentita ossia la sostenibilità, nella convinzione che non vi può essere sviluppo senza educazione alla sensibilità ambientale ed ecologista. Da questo pensiero nasce Art-Ecò un progetto che, dal 17 al 22 novembre, metterà sinergicamente in relazione Arte, Cultura ed Ecologia ed avrà come palcoscenico l’Auditorium di Aversa (Ex Macello – via Tristano).
La struttura portante dell’evento sarà la mostra Parthenope, un’esposizione particolare che vedrà impegnate sette artiste campane che con la loro sensibilità artistica ed eccezionale creatività, attraverso l’assemblaggio di materiale di “scarto”, trasformano i rifiuti in arte.
Al fine di comunicare la sostenibilità in ogni sua possibile declinazione, ogni giorno vedrà alternarsi un importante evento collaterale poiché Art-Ecò è anche il momento del confronto e dell’incontro su tematiche inerenti all’ambiente, con tavole rotonde, conferenze e momenti di svago. Momenti di musica, poesia, racconti, ma anche l’occasione per esaltare uno stile di vita orientato verso ideali sempre più etici e lanciare nuove idee e proposte in un settore come l’Ambiente gravemente sofferente.
Il progetto è patrocinato dall’Amministrazione Provinciale di Caserta e da Confindustria Caserta, con il contributo e la collaborazione del Comune di Aversa, in particolare dell’Assessorato all’Ambiente e dell’Assessorato alla Cultura, dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Caserta (ASIPS), e dei tanti partner che hanno aderito all’iniziativa, ossia: Erreplast, Progest, SRI, Logitech, Ligna sas, Arethusa, Esagono, Arethusa, Dr.Kleein Cosmetics.
MOSTRA PARTHENOPE
Linda Schailon, grande sostenitrice della creatività del Sud, che promuove all’interno delle sue iniziative artistiche in chiave green, grazie all’Associazione Aversadonna, impegnata da anni nella promozione culturale del territorio, da vita alla mostra Parthenope, all’interno del progetto Art-Ecò.
Si tratta di una mostra ideata allo scopo di far conoscere e promuovere l’attività imprenditoriale e artistica di donne che in Campania rielaborano e trasformano i rifiuti. Un progetto decisamente ambizioso che coinvolge artiste collaudate e promettenti designers che operano in un contesto che attualmente non è incline a sostenere in maniera adeguata la loro attività e dove il problema della spazzatura è purtroppo irrisolto. Una grande sfida dunque, che prende vita paradossalmente nel paese dove “l’arte di arrangiarsi” - che ha reso il genio napoletano famoso in tutto il mondo - ha anticipato quelli che sono temi attualissimi, anche a livello sociale: riciclo, riuso, recupero. Le famose 3 R.
Questi i punti fondamentali su cui la mostra intende far riflettere, soprattutto per i molteplici problemi legati allo smaltimento dei rifiuti che hanno parzialmente oscurato la cultura del riciclo, grazie alle vere e proprie opere d’arte di ognuna delle sette artiste/designers che, con amore e maestria, hanno aderito all’iniziativa.
LINDA SCHAILON
Direttore creativo, artista e concept designer di origine partenopea, considerata una delle più giovani e all’avanguardia professioniste all’insegna della sostenibilità, Linda realizza in Italia e all’estero interventi culturali in grado di promuovere una nuova sensibilità ecologica. Laureata e specializzata con lode in Design al Politecnico di Milano, viene presto a contatto con personalità di spicco nell’ambito dell’industrial design, come Alessandro Mendini, e interagisce con prestigiose realtà aziendali nel panorama internazionale: Fiat, Fincantieri, 3M. L’interesse per l’arte la portano nel 2006 a lavorare allo Studio Azzurro al Progetto Milanomadeindesign, a New York, organizzato in collaborazione con La Triennale di Milano. Il desiderio di promuovere una cultura etico-sostenibile la porta a fondare nel 2009 il marchio “Linda Schailon” che propone creazioni legate al mondo del design, dell’arte e della moda, realizzate con materiali riciclati, offrendo così spunti per una maggiore attenzione verso le problematiche connesse allo smaltimento dei rifiuti. Nello stesso anno dà vita a Ecopink allo scopo di far conoscere un tipo di creatività innovativa, femminile e nel contempo ecologica.
ALESSIA CALIENDO
Alessia Caliendo, classe 1985, è l’ideatrice e direttore creativo di LittleBlackDress. Lifestyle brand e store dal 2007, è una dichiarazione programmatica di stile all’insegna della semplicità, della versatilità e della raffinatezza con un tocco cosmopolita. Le collezioni sono frutto dell’estro di Alessia che collabora anche con brand e designer internazionali oltre ad organizzare eventi culturali, promozionali, promuovere campagne di sensibilizzazione, dedicarsi ad installazioni di moda, opere d’arte e lavori cinematografici. Noto al grande pubblico per le sue must have e slogan tees è altrettanto conosciuto per abitini bon ton sartoriali e accessori dal design innovativo. Ogni creazione è corredata da un concept. Dopo i successi del Fashion Camp, del ByHand di Torino, del sold out presso alcuni noti concept store, la sua vittoria al Mimma Ninni wants you, rivolto ad artisti, designer e fotografi di tutto il mondo e le pubblicazioni si Mtv Style e New York Magazine, Alessia è lieta di annunciare l’arrivo del marchio a Dubai e nuovi rivenditori. In occasione della mostra Parthenope presenterà la collezione LBD® Greta T. The Granny's Closet. Omaggio al guardaroba delle nostre nonne, ai loro hobby preferiti, ai must haves degli anni ’50 e’60. Un total look che va dagli shirt dresses alle bags skirts realizzate con stoffa intage, dalle shoppers alle ballerine dal tocco retrò. Una collezione frutto di ricerca e amore per coloro che ne trasmettono di immenso. Per l’allestimento tematico Alessia sarà affiancata da 3 laureande in Disegno industriale e Disegno Industriale per la moda della
SUN-Facoltà di Architettura Luigi Vanvitelli: Maria Angela Lombardi, Veronica Vitale e Maria D’Uonno.
CLAUDIA MAZZITELLI
Nasce a Caserta dove vive ed opera, partecipando appena dodicenne alla prestigiosa rassegna “Settembre al Borgo” nella quale le viene assegnato il secondo premio.
Negli anni Claudia Mazzitelli matura sempre più uno spiccato senso artistico che si esprime al massimo livello nelle tele dedicate alla donna, all’essere femminile, in cui più tecniche e materiali vengono fusi con un risultato estremamente raffinato. Le donne di Claudia sono teste pensanti che ostentano preziosi cappelli, le cui falde celano lo sguardo, si adornano di collane e rivelano una straordinaria consapevolezza mista di serietà ed ironia. La peculiarità che rende le sue opere “sostenibili” è il riciclo, l’uso di materiali che spesso arrivano dal vivere quotidiano e che nelle mani dell’artista diventano “altro da sé”: vecchi sacchi, quotidiani, plastica, pellicole fotografiche, perle di una vecchia collana nonché scampoli delle pregiate sete di San Leucio. Sono questi i materiali che incuriosiscono e impreziosiscono abiti e cappelli delle figure enigmatiche che Claudia crea e ci racconta, donne attraenti, protagoniste, che non rinunciano al loro ruolo di diva.
CLELIA MARTINO
Clelia Martino nasce a Frignano, un piccolo paese dell’agro aversano in provincia di Caserta. Delle sue origini è particolarmente fiera ritrovando, in esse, le sue radici.
La laurea in Architettura e i master in Industrial Design ed Interior Design rappresentano la spinta che le hanno permesso di sperimentare, in chiave tecnica, ogni parte dei materiali: dal pezzo ancora da trasformare allo scarto/rifiuto da riciclare. Dal felice connubio tra competenza e creatività nascono prodotti che denotano attenzione e rispetto per la natura.
L’eco-design, sin dalle sue prima sperimentazioni, rappresenta il filo conduttore per opere che coniugano sostenibilità, ecologia e riciclo. Ed ecco che il riutilizzo trasforma i materiali di scarto e di rifiuto in pezzi che invitano l’uomo e l’ambiente ad interagire in termini di benessere. La poltrona, realizzata con rete per intonaci e imbottita di palloncini, veicola una sensazione avvolgente donando leggerezza al corpo. I tappi di bottiglia distesi su una tavola di legno con l’aggiunta di biglie di vetro, danno vita a due versioni di tappeti massaggianti: “Wow! Corpo” E “Wow! Piedi”. I suoi lavori ironici, pratici e stupefacenti diventano oggetti attrattivi con i quali l’utente è invitato ad interagire per scoprire: da un lato l’originalità del materiale adoperato, dall’altro la sorprendente sensazione tattile, ulteriore elemento distintivo dell’opera di Clelia Martino.
FRANZISK - FRANCESCA BUCCHERI
Francesca Buccheri è nata a Napoli dove vive attualmente. Autodidatta, è sempre stata attratta dalla manualità. Ha maturato esperienza in progetti di riciclo creativo ed educazione ambientale rivolti alle scuole e ha condotto diversi laboratori con i bambini. Nel 2004, con il nome d’arte Franzisk, intraprende un percorso più professionale basato sull´idea di recuperare e rielaborare oggetti e materiali proponendone una nuova funzione. Un concetto semplice, ma arricchito dal gusto della ricerca e della selezione che conducono Franzisk sulle tracce di bottoni particolari e insoliti. Discreto accessorio su tessuti pregiati o dettaglio prezioso, il bottone diventa nel suo immaginario un piccolo eroe che resiste a tempo, mode e usura. Il packaging, così come i gioielli, è anch´esso realizzato a mano utilizzando e riciclando quotidiani, riviste, cartone, cartoncino e barattoli di latta. Le buste ed i sacchetti, in particolare, nati da una lunga e accurata scelta delle immagini, sono tutti pezzi unici. Evocano suggestioni e ricordi attraverso messaggi ironici o sognanti agli occhi di chi li guarda, fino a perdere la loro stessa funzione di contenitore. Quasi sempre sono loro che scelgono noi.
MONICA AURIEMMA
Napoletana per nascita e formazione, diplomatasi in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti, Monica Auriemma inizia a muovere i primi passi nel mondo del teatro e del cinema. Dopo quindici anni di attività intraprende la strada dell’illustratrice di libri per bambini, lavoro che va oltre alla creazione di mondi fantastici, in quanto l’artista nei suoi lavori offre interessanti spunti didattico-educativi, affinché le nuove generazioni possano crescere ispirate da figure mitologiche, storiche, oltre che fantastiche, scavando sia nella tradizione che nel mondo contemporaneo. Ma il lavoro di Monica Auriemma non si limita a questo. E’ infatti l’elemento del riciclo l’altro suo punto forte. Raccogliendo con pazienza tutto ciò che generalmente buttiamo - perché vecchio, usato o semplicemente perché passato di moda – l’artista, attraverso la computer graphic, combina i più svariati oggetti con disegno e pittura in una sorta di “collage digitale”. Attraverso questa particolare quanto suggestiva tecnica, vari formati di pasta diventano il tetto di un palazzo cinese, l’embrasse di una vecchia tenda un bellissimo vestito, passamaneria, bottoni, bigiotteria rotta, carta da parati, tulle e foglie di plastica hanno una nuova chance.
RICICLART-I' - MEDEA & MARIAPIA CAMUSO
Medea e Mariapia Camuso sono due sorelle, artigiane e decoratrici che dal 2008 circa hanno dato vita a un’attività insieme a loro padre, che li vede creatrici di oggetti realizzati interamente con materiale riciclato. Le loro creazioni spaziano dai gioielli alle cinture, dalle lampade agli specchi, e ciò che li caratterizza è l’uso di resistenze elettriche tirate fuori da vecchi computer destinati alla discarica. Ogni pezzo viene staccato dalle piastre ed incollato uno ad uno. I gioielli invece sono fatti con hard disc tagliati e smerigliati a mano, i micro cip subiscono un lungo lavoro di estrazione dal sistema, poi puliti e solo dopo si può partire con la progettazione. Riciclart-i’ è un progetto assai ambizioso e molto originale, soprattutto il risultato estetico che non lascia trasparire lo sforzo manuale e tutti i vari passaggi tecnici. Le creazioni sono raffinatissime, singolari, la tecnologia viene completamente reinterpretata, impreziosita, acquista qualcosa di magico col risalto dei colori argentei e l’uso degli specchi e le forme lunari. La produzione è caratterizzata da forme insolite, robuste, alleggerite dai materiali adoperati, simili a tante piccole gemme preziose.
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