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Arriva un sostegno alle Azioni positive

Arriva un sostegno alle Azioni positive

Puglia/ Armonizzazione, adozione, affido, mediazione - L’intervento della Consigliera provinciale di Taranto, Perla Suma, riguardo al nuovo piano approvato dalla Regione Puglia in favore della famiglia e delle politiche per la Parità.

Giulia Salvagni Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2005

Una parità a 360gradi, e non solo negli ambienti del lavoro, è quella concepita dalla Consigliera della Provincia di Taranto. Infatti la dottoressa Perla Suma si è di recente interessata al piano di “Intervento per le politiche familiari” approvato a fine dicembre dalla Giunta regionale Pugliese.
“Il programma - spiega la Consigliera di Parità - è di fondamentale rilevanza perché nascendo da una scrupolosa ricerca effettuata sulla famiglia in Puglia, traccia una serie di linee direttrici e di altre politiche di sostegno alla famiglia, in assoluta continuità rispetto al Piano sociale previsto dalla Legge regionale 17/2003 Sistema integrato di interventi e servizi sociali in Puglia ed alla Legge regionale n. 5/2004 Legge quadro per la famiglia”.
Sono tre i paragrafi del piano regionale in cui sono contenute direttive ai Comuni perché si dia priorità alle politiche a sostegno della domiciliarità, al sostegno della genitorialità e al ruolo educativo della famiglia, alle politiche attive del lavoro ed alle pari opportunità. In relazione a queste ultime, il tipo di intervento previsto dal piano della Giunta regionale è dato dalle Azioni di sistema. Ad esse sono destinati € 532.828,47, pari al 4,8% per iniziative formative rivolte ad operatori pubblici, in tema di armonizzazione, adozioni, affido, mediazione e inserimento lavorativo delle donne. I piani formativi saranno elaborati dalle Province, di intesa con i Comuni, e finanziati dalla Regione.
Le altre due direttrici del progetto contemplano in primo luogo il Contributo a sostegno dell’acquisto della prima casa, a cui sono destinati € 9.000.000,00, pari all’80,1% delle risorse disponibili al 2004. Il 60% di tali fondi è destinato alle famiglie di nuova costituzione “ giovani coppie” ed il 40% alle famiglie numerose. Ogni singolo contributo sarà di € 25.000,00 a fondo perduto e potrà essere erogato solo come contributo una tantum.
Altro intervento previsto dal piano è rappresentato dal Contributo a sostegno della natalità. Per il contributo regionale sono previsti € 1.700.000,00, pari al 15,1% al fine di consentire a genitori e giovani coppie di affrontare situazioni difficili come parti gemellari o plurigemellari, oppure la nascita di un neonato che presenti malformazioni o gravi forme di disabilità. Il contributo erogabile per ogni nuovo nato è di € 1.000,00 a fondo perduto.
Un altro obiettivo sarà la promozione dell’associazionismo familiare in relazione al quale, specifici progetti saranno presentati dai Comuni pugliesi insieme ai Piani di zona.
“Il Piano di interventi per le politiche familiari - afferma la Consigliera di parità Suma - così come predisposto costituisce un ulteriore anello di congiunzione con i precedenti disposti legislativi menzionati”.
Già la legge n. 17/2003 afferma che il sistema integrato di interventi e servizi sociali “si fonda sul riconoscimento e sul ruolo della famiglia quale nucleo essenziale della società”. E la legge n. 5/2004 riconosce la famiglia nel suo “ruolo di soggetto sociale primario, individuando, nel quadro dell'indirizzo e programmazione e dell'erogazione dei servizi sociali in favore della stessa, diversi obiettivi tra cui: la formazione di nuovi nuclei familiari attraverso interventi che concorrono a eliminare gli ostacoli di natura economica e sociale che ne impediscono la nascita e lo sviluppo, la promozione di iniziative di mutuo sostegno tra famiglie e la creazione di reti di solidarietà e forme di auto-organizzazione e imprenditorialità per favorire le funzioni familiari particolarmente nell'attenzione ai bambini, agli adolescenti, agli anziani, ai disabili, il sostegno alla natalità anche attraverso interventi per la cura della sterilità, la tutela della maternità favorendo e realizzando interventi per prevenire e rimuovere le cause di natura economica e sociale che possano indurre all'interruzione della gravidanza.
“Ciò che conta - conclude la Consigliera di Parità - è che tale piano interviene in un frangente fondamentale quale è quello della elaborazione ed attuazione dei Piani di zona e che sia stato previsto il finanziamento di interventi a sostegno della famiglia, un “bene” che non è retorica definire irrinunciabile ma che sovente le avversità non messe in conto, mettono a dura prova ed ancor peggio sgretolano generando povertà materiale e morale, perdita di valori,disagio nell’intera società civile”.

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