Politica/ Costituzione - Per abrogare le recenti modifiche del governo alla Costituzione, il quesito referendario del Coordinamento modenese per la difesa della Costituzione
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2005
Il prossimo giugno è possibile che i cittadini italiani vengano invitati a partecipare al referendum per l'abolizione delle modifiche apportate alla Costituzione dal governo Berlusconi. Mercoledì 23 novembre, infatti, presso la sede della Cassazione di Roma, è stato depositato - primo firmatario l’ex-presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro - il quesito referendario per l'abolizione di tutte le 54 modifiche apportate alla Costituzione.
In particolare, il quesito recita: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente 'Modifiche alla parte II della Costituzione', approvato in seconda votazione dalla Camera dei deputati il 20 ottobre 2005 e dal Senato della Repubblica il 16 novembre 2005 e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n.269 del 18 novembre 2005?".
Tra gli altri firmatari i diessini Vannino Chiti, Franco Bassanini e Massimo Villone; Dario Franceschini, Gianclaudio Bressa e Rosy Bindi della Margherita; gli ex Presidenti della Corte Costituzionale Leopoldo Elia e Mauro Ferri; rappresentanti della CGIL e delle ACLI; la Presidente di Libertà e Giustizia Sandra Bonsanti. La raccolta delle firme inizierà prossimamente e sul referendum si potrebbe votare, ipotizza il comitato promotore, a metà del prossimo giugno.
Per l’occasione, il Coordinamento modenese per la difesa della Costituzione ha deciso nella riunione di trasformare la propria denominazione in “Comitato per il no alle modifiche della II parte della Costituzione” e di impegnarsi nella raccolta delle firme per la richiesta del referendum. La raccolta sarà organizzata con diverse modalità presentate da incontri con esperti e parlamentari.
La decisione di promuovere il referendum è la tappa finale di una campagna in difesa della nostra carta fondamentale iniziata a febbraio 2004, con l’acquisto di spazi pubblicitari sui maggiori quotidiani italiani, per denunciare lo scempio del progetto di riforma e proseguita poi in tutti questi mesi, man mano che la riscrittura della Costituzione voluta dalla Casa delle Libertà concludeva il suo iter nella doppia lettura di Camera e Senato.
Libertà e Giustizia si è sempre battuta perché attorno alla difesa della Costituzione del ’48 si mobilitasse il più ampio arco di forze politche e della società civile. Le presenze nel comitato per la raccolta delle firme sono una conferma dell’opportunità e della necessità di questa iniziativa.
Lascia un Commento