Mercoledi, 03/11/2021 - Con il suggestivo film ‘Antigone’, scritto e diretto dalla regista canadese Sophie Deraspe, viene riproposto in chiave contemporanea, in una comunità di immigrati in Canada, il dramma di Sofocle, scritto nella Grecia antica, basato sulla storia della giovane Antigone e sul dilemma universale tra legge scritta e legge dell’amore.
Presentato con successo a numerosi Festival, tra cui il Toronto International Film Festival 2019 (dove è stato premiato come Miglior Film Canadese) e la 14a Festa del Cinema di Roma, il film - scelto per rappresentare il Canada ai Premi Oscar 2020 - arriverà nelle sale italiane dal 4 novembre con Parthénos Distribuzione insieme a Lucky Red.
La regista canadese Sophie Deraspe si ispira ad una storia vera per rileggere il personaggio di Antigone: una giovane donna piena di coraggio, che lotta con tutte le sue forze per difendere la sua famiglia da un’ingiustizia subita, anteponendo alle leggi degli uomini quella del cuore e dell’amore, in una storia di ribellione contro l'ingiustizia di profonda attualità.
L’Antigone moderna (Nahéma Ricci), è una studentessa brillante, ben integrata in Canada, giunta dal Libano da piccola con la nonna, i fratelli e la sorella, ha 17 anni e un futuro promettente. Quando il fratello maggiore Eteocle (Hakim Brahimi) viene ucciso dalla polizia, metterà in gioco tutto per salvare l’altro fratello, Polinice (Rawad El-Zein), incarcerato per aver aggredito il poliziotto che ha fatto partire il colpo e dare giustizia ai due fratelli Eteocle e Polinice, il primo ucciso dalla polizia e l’altro fuggito dal carcere.
Alla legge degli uomini Antigone sostituisce il proprio senso di giustizia, fondato sull'amore e sulla solidarietà per la sua famiglia. “Ho infranto la legge ma lo rifarei, il cuore mi dice di aiutare mio fratello” diventa la voce del coro, guidato dall’amato Emone (Antoine Desrocher), che invade le strade e i social network in una rivolta generazionale in cui tutti i giovani si riconoscono in Antigone.
“Avevo circa vent'anni quando ho letto per la prima volta Antigone - racconta la regista - Questa tragedia greca mi ha colpito immediatamente e sono stato affascinata dall'intelligenza, dall'onestà e dalla virtù irremovibile del personaggio. Nonostante la sua giovane età, la sua esperienza limitata e il potere del suo antagonista (il re), Antigone difende ciò in cui crede. Dopo la versione di Jean Anouilh, ho quindi letto la versione originale di Sofocle. Ho scoperto un’Antigone la cui ricerca di giustizia è tanto più forte perché si basa su leggi che considera superiori a quelle scritte dagli uomini. Antigone parlava moltissimo alla giovane donna che ero in quel momento, così tanto che una forte intuizione mi disse che un giorno mi ci sarei dedicata. Anni dopo, dopo aver già diretto due film, ho ascoltato un'intervista rilasciata da una delle sorelle di Freddy Villanueva, morto in un parco di Montreal durante un raid della polizia. Ho iniziato a immaginare che questa sorella potesse essere un'Antigone. Da quel momento in poi, la storia si è sviluppata: volevo dare vita, nel nostro tempo e nel contesto sociale delle nostre città occidentali, all'integrità di Antigone, al suo senso di giustizia e alla sua capacità di amare.”
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