Quote rosa/ La lettera al presidente Ciampi - Le partecipanti al corso "Donne Politica e Istituzioni" dell'Università di Roma Tre hanno deciso di creare una rete di donne ed hanno scritto al presidente
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2005
Le partecipanti al corso "Donne Politica e Istituzioni" dell'Università di Roma Tre hanno preso piuttosto male la bocciatura delle "quote rosa" alla Camera e hanno deciso di far sentire la loro voce con l’obiettivo di creare una rete di donne che collabori ad un progetto comune perché ad ‘essere invisibili’ non ci stanno. Si sono costituite in Comitato “Più della metà", hanno dato vita ad un forum http://www.forumfree.net/?c=87113 e hanno redatto l’appello per il Presidente della Repubblica che pubblichiamo di seguito, insieme agli obiettivi che l’assemblea si è data.
Lettera al Presidente Ciampi
“Siamo le giovani donne di questo Paese. Quelle giovani donne di cui si parla spesso. Si dice che siamo più brave, più ambiziose, più formate. Siamo quelle giovani donne che a parole, ma solo a parole s’intende, tutti ritengono capaci di percorsi virtuosi nella vita e nel lavoro. Siamo quindi la parte vitale della società. È troppo grande il divario tra le nostre potenzialità, i nostri diritti, i nostri talenti, le nostre aspettative e ciò che facciamo realmente. Tra quello che vorremmo fare e quello che ci “lasciano fare” c’è di mezzo il soffitto di cristallo, quel soffitto oltre il quale non c’è concesso andare e che in questo clima di declino si abbassa sempre di più fino a toccare le nostre teste. Sopra le nostre teste, infatti, passano i nuovi conservatorismi, il declino economico e il regresso culturale che ci vorrebbe di nuovo a casa ad occuparci solo del privato e della cura, con la complicità di appelli al biologismo senza valori. Nella politica e nei luoghi dove si decide siamo veramente poche ed è proprio tra la politica e le donne che si è consumata una gravissima frattura. Non è all’altezza delle nostre aspettative un Parlamento che boccia lo strumento essenziale per la democrazia, ovvero la partecipazione delle donne alla vita pubblica e politica. Siamo costrette ad essere spettatrici di una realtà che supera l’immaginazione e saremo costrette a vivere una realtà che pensavamo lontana nel tempo. Ci troviamo di fronte ad un fatto gravissimo. E’ importante sottolineare che nella nostra società i talenti delle donne emergono quando le regole sono chiare e il gioco è pulito e invece ecco quello che accade: un atto scellerato quello di imporre una modifica delle legge elettorale in corsa; un atto illegale perché privo di ogni confronto nelle istituzioni e nel paese. E come se non bastasse, oltre a questo si è compiuto un vero e proprio salto nel tempo: prima bocciando l’emendamento per l’alternanza uomo/donna nelle liste e quello per il 33% di presenza, poi pensando di poter barattare le donne con una multa. E poi, togliendo ogni riferimento alla presenza femminile nelle candidature, in barba all’articolo 51 e all’articolo 3 della nostra Costituzione. A questi soprusi diciamo no. È nata una nuova consapevolezza femminile. Per anni abbiamo ritenuto lontani i movimenti delle donne, ma ora le giovani donne sono in movimento. Per questo non intendiamo retrocedere: ci appelleremo anche al Presidente della Repubblica visto che si tratta di una legge incostituzionale. Insieme tra le generazioni ci opporremo ad una democrazia zoppa e all’idea di una politica che ha paura delle donne. Ci opporremo a tutti coloro che vorranno privarci del nostro diritto di scegliere del nostro futuro”.
Verbale riunione del Comitato “Più della metà”
20 ottobre 2005. L’ Assemblea spontanea che si era riunita il giorno 13 Ottobre a seguito della manifestazione organizzata dinanzi alla Camera sul tema della partecipazione delle donne alle istituzioni della politica , si è riunita per la seconda volta al fine di definire alcune iniziative per il passaggio della legge elettorale al Senato e di continuare nel lavoro di comunicazione sulle iniziative avviate dai singoli gruppi . Tra queste ha avuto una particolare risonanza l’appello a Ciampi sulla difesa dell’articolo 51 della Costituzione per il riequilibrio della rappresentanza realizzato dal Comitato per la difesa delle leggi paritarie e le iniziative delle giovani Universitarie del corso Donne e Istituzioni e della Associazione Anna Lindt. La continuità della presenza delle responsabili dei sindacati nazionali, di alcune istituzioni decentrate per le Pari Opportunità e di molte Associazioni ha comunque permesso di tracciare un percorso comune, al di là delle singole iniziative che i gruppi ritengono utile perseguire. A questo proposito l’ AFFI (Associazione Federativa Femminista ) ha offerto le stanze di riunione per il Comitato e il servizio di coordinamento delle informazioni (raccolta firme, informazioni sulle audizione parlamentari , messa in rete nel sito della Casa Internazionale delle Donne delle informazioni relative alle singole iniziative etc.) .
All’unanimità comunque il Comitato “Più della metà” ha approvato di lavorare per i seguenti obiettivi.
1. Organizzare un presidio molto numeroso per la giornata in cui la legge verrà discussa al Senato;
2. Organizzare la presentazione di una Richiesta di audizione del maggior numero di associazioni possibili per la Commissione Affari Costituzionali del Senato ;
3. Raccogliere l’associazionismo femminile, sindacale e la presenza delle istituzioni di parità decentrate, ma non le rappresentanti dei partiti con cui comunque si manterranno relazioni di scambio e informazione. Tale decisione è dovuta al fatto che l’Associazionismo femminile insisterà sulla necessità che il Parlamento assicuri la coerenza della legge con l’Articolo 51 della Costituzione e che si attenga alle modalità di presenza nelle istituzioni definite per gli organismi internazionali e illustrate nella Piattaforma di Pechino e successive revisioni.
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