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Aria di festival, profumo di donna

Aria di festival, profumo di donna

Diritti a tutto schermo - Dedicato alle donne il via al RIFF, Roma Independent Film Festival, con opere provenienti da tutto il mondo

Colla Elisabetta Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2007

Giunto quest’anno alla sesta edizione, il RIFF (Roma Independent Film Festival), un Festival di Cinema indipendente noto sulla scena romana per il suo impegno e la sua vocazione internazionale, cresce in quantità e qualità per partecipazione di pubblico, opere selezionate, incontri con autori e registi, varietà di approcci culturali. Quest’anno il Festival si terrà presso il Cinema Nuovo Olimpia (Via in Lucina, 16/g) di Roma dal 13 al 19 aprile e proporrà, a prezzi davvero modici, un’ampia scelta di lungometraggi, documentari e cortometraggi (digitali e non). Di particolare rilievo la serata sui diritti umani dedicata quest’anno al tema della violenza e dell’abuso nei confronti delle donne, con la proiezione di alcune opere di forte impatto relative alla violazione dei diritti delle donne nel mondo ed alla necessità di tutela e difesa di tali diritti. Per l’occasione è previsto un dibattito fra esponenti del mondo del cinema, rappresentanti delle istituzioni ed associazioni come Amnesty International. Per conoscere il programma del RIFF ed ogni altra informazione: www.riff.it.
Abbiamo rivolto qualche domanda a Fabrizio Ferrari, direttore artistico del RIFF, che ha costruito questo festival “nostrano” dopo un’esperienza professionale in America, con un taglio che mantiene una forte apertura verso il nuovo e verso le sperimentazioni, ma con un forte impatto sociale.

Nel panorama dei Festival Cinematografici Italiani qual è la specificità del RIFF?
La caratteristica del nostro Festival, attivo da alcuni anni, è quella di dare spazio a produzioni indipendenti, italiane ed internazionali, in anteprima nazionale o mondiale, lanciando opere prime (o seconde) di registi provenienti da ogni parte del mondo. La varietà culturale, sociale e antropologica che si riscontra nelle opere che ci arrivano ogni anno, porta ogni spettatore a scoprire mondi altrimenti difficilmente raggiungibili. Ad esempio l’anno scorso è stato dato il premio “New Vision” alla regista norvegese Sara Johnsen, per il film Vinterkyss, la storia intensa e drammatica di una donna, ambientata in una Norvegia inconsueta.

Quante opere vengono selezionate per il concorso e con quali criteri?
In totale quest’anno, sono stati selezionati 25 film, 18 documentari, oltre 25 corti italiani e 15 internazionali, 10 corti digitali, 10 video animati, per un totale di circa 100 opere in concorso provenienti da oltre 50 Paesi. Anche nell’edizione 2007 sono previste numerose serate a tema, dedicate al cinema spagnolo, francese, canadese, iraniano, con eventi speciali ed ospiti interessanti. La selezione avviene sulla base dell’interesse e dell’attualità delle storie raccontate, oppure sulle tecniche innovative o, ancora, sulla particolarità di cui un’opera è portatrice, per motivi diversi.

Ci parli dell’evento sui diritti umani, dedicato alle violenze nei confronti delle donne ed alla tutela dei loro diritti
Ogni anno il RIFF sceglie un argomento forte per evidenziare situazioni di disagio attraverso un evento: l’edizione 2007 ha scelto di mettere le donne “al centro della fotografia”, per denunciare le gravi violazioni che avvengono in contesti diversi del mondo. Fra i documentari selezionati in questo senso troviamo: Freeheld, di Cynthia Wade, che segue dal vivo la disperata battaglia di una poliziotta del New Jersey. in fin di vita, per far ottenere la pensione di reversibilità alla sua convivente (scottante in Italia il tema delle coppie di fatto); The Railroad All-Stars, di Chema Rodriguez, storia di un gruppo di prostitute del Guatemala che fonda una squadra di calcio per attirare l’attenzione e far cessare atti di violenza e omicidi; The raging grannies anti-occupation di Iwajla Kinka, su quattro ottuagenarie israeliane che hanno in comune età e provenienza europea, oltre all'impegno politico nei confronti dei palestinesi; Iranian Kidney, Bargain Sale della regista iraniana Nima Sarvestani; Moto Nairobi, di Raoul Garzia e Lorenzo Sturiale, un reportage ai confini del mondo negli slum di Korogocho e Kibera, a Nairobi in Kenya; Isola Femmina, di Corrado Fortuna e Gaspare Pellegrino, che raccoglie le storie di una decina di donne, di età compresa fra i diciassette e gli ottantasette anni. Tematiche dure e difficili anche quelle affrontate da due cortometraggi, Guinea PIG con Fiona MAY, sulla tortura, prodotto in collaborazione con Amnesty, e Nasijadi, di Guillermo Rios.
(26 aprile 2007)

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