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Appunti di viaggio(2) di ritorno da Torino a Sanremo

Appunti di viaggio(2) di ritorno da Torino a Sanremo

Sono 230KM di strada ferrata da Torino a Sanremo, e nel 2014 s'impiegano circa 5 ore quando va tutto bene, per arrivare a destinazione...Sanremo sempre in treno passando da Limone Piemonte il 4 febbraio 2014.

Venerdi, 28/02/2014 - Ore 12,25 Partenza da Torino per Fossano.

Biglietti errati, poco prima della partenza macchinetta sostitutiva del personale, non faccio la coda ed in pochi minuti devo rifare il biglietto. Fatto.

Il treno è in attesa di ripartire per Savona, ma ho scelto di passare da Cuneo quindi il primo cambio sarà a Fossano ore 13,11.

Di fronte a me seduto un uomo sulla cinquantina, con i capelli brizzolati, uno che abitualmente utilizza il treno. Ha le mani curate e alla mano sinistra ha la doppia fede d'oro. Chissà se con il suo sguardo perso nel vuoto, fuori dal finestrino, sta pensando a quella donna a lui tanto stretta come l'anello che, per combinazione si guarda, quasi sapesse che sto scrivendo di lui. Continua a piovere da giorni, e così anche oggi è l'ennesima giornata grigia, tra la via ferrata e noi viaggiatori.

Una bassa palmetta nel mezzo di un cascinale sopravvive al freddo invernale del vecchio Piemonte, mentre i contadini raccolgono ceste di cavoli.

Entro dentro la storia di un tranviere della linea 18 di Torino: se osservi dall'inizio al capolinea la gente, che utilizza la linea, ti accorgi del passaggio da quartiere a quartiere.

Di come la gente è vestita, chi paga e chi non paga.

Altra scritta sul muro di un ponte, GELO.

Nella terra arata, pronta per nuova semina un grigio cementificio, case al di là dei treni merci, fermi in una piccola stazione ferroviaria.

Leggo: Via del Bastone... chissà, di questi tempi, pure quello ci vorrebbe.

In mezzo alla campagna un pilone votivo, chissà chi è quel santo che ha fatto così grazia, da dedicargli un così importante ricordo.

Ore 13,00 Cavallermaggiore, con la scritta sul muro d'altri tempi andati, dove si credeva che si potesse migliorare in tutto questa linea ferroviaria, ma che nel 2014 ci fa rimpiangere quella grande speranza ormai vana di un futuro migliore.

Sono cambiati i locomotori, quelli sì, belli, dalla linea affusolata.

Primo cambio Fossano dal primo al settimo binario. Internet ci dà una mano. Consulto insieme ad una compagna di viaggio l'orario, non comprendo perché nel giro di venti minuti ci sono due treni che vanno a Limone Piemonte. Il primo è già ripartito e si ferma lì. Io sono al secondo cambio e sono passata dal primo al terzo binario diretto a Ventimiglia.

14,13 Si parte. Discussione tra un ferroviere ed un extracomunitario (slavo) senza biglietto. E' stato fatto accomodare giù dal treno e lui brontolando prima che si chiudessero le porte esclama “Ecco, proprio ora che avevo trovato un lavoro non posso arrivarci” la risposta educata non ha tardato ad arrivare, poteva fare il biglietto prima (era senza soldi).

Altro extracomunitario (africano) anche lui senza biglietto: treno già partito, il ferroviere gli chiede come mai non ha il biglietto: Non mi piace il treno italiano, beh! Se vuoi viaggiare in Italia il biglietto bisogna fare.

Alla prima fermata , anche lui giù dal treno.

14,25 Borgo San Dalmazzo cinque gradi esterni, lo straniero è sceso la littorina riparte, i commenti sono che è gente che non sa nemmeno da dove si inizia a lavorare.

Vorrei riuscire ad appisolarmi, ma il paesaggio invernale mi trattiene, non posso staccare il mio sguardo fuori dal finestrino.

Osservo le vecchie ed ormai chiuse toilettes di Robilante, non c'è più il servizio biglietteria, solo macchinette.

Il viaggio prosegue, sta nevicando....a Vernante ci sono le toilettes moderne con mezzo metro di neve sopra il tetto.

Il treno è di quelli aperti senza scompartimenti, quando si aprono le porte ad ogni stazione e tutto un GELO. La tormenta di neve offusca la visuale. Si sale verso Limone Piemonte. Giù in fondo si vede la strada tutta imbiancata di neve e le poche macchine faticano a salire. A Vievola 15,10 sale una signora francese e mi sta dicendo che se questo treno non ci fosse stato come sarebbe partita?

La neve ricama pizzi su qualunque cosa e mette in risalto forme che diversamente non avrei visto.

Sonneccchiando passo di stazione in stazione con a fianco due signore che hanno parlato di continuo e ad un certo punto un'esclamazione: Il treno va più veloce, siamo in Italia?

Risata complice di un viaggio interminabile che per fare 230 km, con tre cambi treno e cinque ore di viaggio, unico treno che collega Torino alla Liguria di Ponente, già ed anche al freddo, tanto da tenere il cappotto per riuscire a scaldarsi meno le due signore che non si sono annoiate, tutta la storia di famiglia di Bordighera, dove Selvaggia è un nome di donna e a detta loro, una vera ligure.

Abbiamo superato strapiombi sui ponti di questo bel tratto ferroviario che consiglio a tutti, prima che nemmeno questi pochi treni ci lascino assaporare il senso del tempo, qui non si fanno le corse, anzi si fanno tutte le fermate, anche quelle che abitualmente erano state soppresse.

L'aria di mare influisce sulla pioggia che continua a cadere, riempiendo il fiume Roya di acqua che disseta tutta la provincia d'Imperia.

S'intravedono le prime serre siamo quasi a Ventimiglia, il Roya che l'attraversa è stracolmo d'acqua. Fotografo e scrivo.

Ore 16,40 arrivo a Ventimiglia, quinto binario senza pensilina.

Ore 17,22 treno per Diano Marina che parte dal primo binario, aperto senza luci e senza nessuno sopra. Una signora deve andare a Torino via Cuneo, ha già il biglietto, ma sale confusa su questo treno che va dalla parte opposta, mi chiede informazioni, la invito a cambiare treno perché alle 18,00 c'è il treno per Torino ed arriva alle 22,35.

Sconsolata scende anche se era disposta a pagare una differenza a passare da Savona, ma con il trasbordo causa treno deragliato ad Andora non ha la certezza di trovare la coincidenza sempre per Torino. Nessun annuncio in stazione a Ventimiglia.

Silenzio nella stazione di confine.

Mai visto.

Il treno per Grasse è scivolato via sotto la pioggia battente.

Siamo quasi tutte donne e ci sediamo qui, tutte insieme, chissà se oltre al breve o lungo viaggio ci unisce il timore di non rimanere da sole.

I treni intercity sono stati tutti annullati.

Altri racconti: a Savona non c'è la corriera che porta oltre il treno deragliato e non l'annunciano, quindi bisogna aspettare un treno per Albenga poi c'è la corriera che porta verso la provincia d'Imperia.

Sono tutti viaggi non rimandabili.

Il tempo scorre, stiamo per ripartire , è il mio terzo cambio treno, e questo è pure maleodorante. Eppure ne so qualcosa di viaggi sulla Torino Sanremo e viceversa.

Questo racconto è uno dei tanti, con tanto GELO da parte di chi amministra i servizi pubblici.

Signori fate un piccolo gesto a favore di questa bella strada ferrata.

Le donne raccontano che hanno la casa qui al mare, ed invece di venire ogni mese, sarà ogni tre mesi. Prima si arrivava stanche, ora si arriva morte e ammazzate. Buon viaggio con TRENITALIA. Il treno parte sempre con le luce spente e non riscaldato. Ferma anche a Vallecrosia, qui le luci si accendono e pure il riscaldamento. Piove.

La luce sul mare lascia presagire il cambio del tempo in meglio, ciuf ciuf..il rumore antico del vecchio treno che ci porta a casa, la nostra casa. Il mare è di un blu scuro, calmo, il cielo di un blu intenso a Bordighera. Tra cinque minuti saremo nella stazione sotterranea di Sanremo e per fortuna un'anima gentile aspetta il mio ritorno.

Tiziana Guatta

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