Lunedi, 30/07/2012 - Le Olimpiadi sono iniziate il 27 luglio con una lunga e suggestiva cerimonia nello stadio di Londra, anticipate da parole, considerazioni, informazioni amplissime. Fra queste una, ripetuta innumerevoli volte dai mas media: '..in questa Olimpiade di Londra le donne sono più che nel passato'.
Ed è vero: sono davvero tante! Sono presenti in delegazioni dove era impensabile concorressero, per ragioni culturali / religiose, le abbiamo viste in numero altissimo anche nel prestigioso compito di portabandiera. All’inaugurazione hanno sfilato belle e orgogliose nei loro costumi tradizionali, o con divise elegantissime; in alcuni casi coi fazzoletti che ne coprono il capo ma sembrano più che mai evidenziare gli occhi, gli sguardi che sfavillano d’orgoglio per esserci. Per l’Italia le atlete 126 su 290 rappresentano il 43,4%, ovvero la percentuale più alta di donne mai raggiunta in un appuntamento Olimpionico e non solo. Valentina Vezzali come portabandiera. Lei che con Federica Pellegrini, per la loro forza e valore sperimentato hanno rappresentato l’immagine, il profilo, più divulgato da tutti i mass media alla vigilia dei giochi. Ma andando con ordine in questo piccolo diario dei primi tre giorni. e parlando di donne è impossibile non sottolineare l’incredibile performance della Regina Elisabetta, capace per l’occasione di incarnare la più regale autoironia e umorismo inglese. Elisabetta d’Inghilterra - che da vero monumento del suo Regno si esprime non con le parole ma con la sua storia, i suoi gesti, i suoi colori - rimarrà indimenticabile, alla cerimonia d’inaugurazione, nell’ interpretazione di “body girl” che nel suo luminoso abito rosa cipria, accompagnata dall’ultimo 007 Daniel Craig… accolto a palazzo con ogni onore, sale in elicottero, lasciando solo allora che una controfigura si getti poi col paracadute dall’elicottero ..per vederla arrivare lei - Her Majesty - allo stadio, con un sorriso, che nel massimo rispetto della regina definiremmo sornione e furbetto. E ancora parlando di donne protagoniste del grande spettacolo d’apertura preparato dal regista Denny Boyle: quante le donne nel susseguirsi dei quadri animati che hanno ripercorso la storia del Paese Ospitante. Dalle contadine del periodo rurale, alle operaie del boom dell’industrializzazione, alle suffragette in lotta per il voto, alle infermiere che in un'immagine tutta femminile hanno celebrato l’orgoglio inglese della loro riforma sanitaria d’eccellenza. Per arrivare alle tante Mary Poppins arrivate dal cielo fino alla voce narrante dell’autrice del maghetto Herry Potter impegnata nella lettura di Peter Pan. Finita l’inaugurazione, il 28 mattina le Olimpiadi sono entrate nel vivo e come è oramai noto a tutti la giornata regala all’Italia da parte delle donne una sorpresa imprevista. Il fioretto femminile, se non vede la Vezzali ottenere la sua sospirata ennesima medaglia d’oro, vede però un Podio tutto Italiano. Tre magnifiche donne: Elisa Di Francisca medaglia d’oro, Arianna Errigo medaglia d’argento e lei - la Vezzali - medaglia di bronzo salgono sul podi sotto la stessa bandiera. Le loro storie di atlete sembrano il simbolo della diversità, di una ricchezza femminile, di una sana competizione, dell’evolversi della storia che sottolinea come un successo collettivo può esaltare non solo le vittorie individuali ma anche le debolezze e gli errori individuali come ritengono di aver compiuto sia Valentina che Arianna, entrambe aspiranti all’oro. Eppure la loro vittoria è stata grande come lo è la mitica scuola di Iesi da cui provengono sia Elisa che Valentina. Vezzali che sembra non voler arrendersi nonostante i suoi 38 anni e annuncia che forse ora farà un altro figlio e poi ci riproverà alle prossime, perché quella quarta medaglia d’oro le da proprio fastidio averla persa . Ma il tempo corre e domenica 29 di questo Luglio tradisce le attese che accompagnano le nostre atlete. Nei tuffi a coppia per un soffio le nostre perdono il bronzo, nella gara ciclistica Giorgia Bronzini non riesce a rinnovare il successo della Olimpiade precedente e Federica Pellegrini, la regina del nuoto italiano, in gara per l’oro e comunque per il podio ai 400sl arriva solo quinta. La sua amarezza e delusione le fa dire a caldo che sospenderà per un anno di nuotare e poi si vedrà. Come sempre mai tutto è negativo e fra il buono che tante atlete, meno note che ci hanno comunque regalato, emerge il bronzo nello judo per i 52 kg della giovane calabrese Rosalba Forniciti. Che Rosalba sia calabrese viene ripetuto costantemente forse per mitigare il dato di una minoranza notevole di atleti del sud nella squadra olimpica. Questo piccolo diario di bordo che mi è piaciuto appuntare non ha riportato notizie di tante fantastiche atlete degli altri paesi. La voglia è di farlo sperando in una possibile seconda puntata dedicata anche a loro e magari spigolando fra piccoli fatti di costume o di storie legate alle atlete di Londra.
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