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Appuntamento al parco

Appuntamento al parco

Una storia impossibile che si realizza alla vecchiaia.

Lunedi, 18/09/2017 - Appuntamento al parco

di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media



“Appuntamento al parco” è una piacevole commedia inglese, improbabile come poche, un film diretto da Joel Hopkins, con Diane Keaton e Brendan Gleeson.



I due si ritroveranno pian piano a riscoprire l'amore, superando ogni convenzione, uniti anche dal desiderio di difendere l'abitazione di Donald e il parco da un'operazione di speculazione edilizia.



E’ tra il gran numero di pellicole sugli amori fra anziani uscite negli ultimi tempi –come Le nostre anime di notte con Redford/Fonda e The Pleasure Seeker con Mirren/Sutherland è, una «commedia sentimentale della terza età».



Qui l'idea funziona per mettere a confronto, bisbocciare e poi mandare a lieto fine amoroso due vite contrapposte di brillanti anziani: lei vedova oberata dall'eredità del marito infedele, lui apparentemente trucido barbone sfrattato dal terreno per speculazione immobiliare miliardaria



Il film ambientato ad Hampstead, una delle zone più suggestive di Londra, è un racconto sull'amore e sulle seconde possibilità. Una storia impossibile che si realizza alla vecchiaia.



Hampstead, quartiere nell'area nord-ovest di Londra, è famoso per il suo splendido parco, Hampstead Heath, un'oasi di tranquillità nel cuore della metropoli. Sul limitare del parco abita una vedova americana, Emily Walters, che, dalla scomparsa del marito, fatica a concentrarsi sulle cose che richiedono attenzione, come il suo vecchio appartamento che sta cadendo a pezzi, le sue finanze sempre più esigue e suo figlio Philip (James Norton).



Nonostante l'incoraggiamento e il sostegno della sua cara amica Fiona, Emily non vuole ammettere che, di fatto, riesce a malapena a sopravvivere.



Un giorno, mentre dalla finestra del suo attico guarda la sconfinata distesa di verde del parco, Emily vede una capanna fatiscente che sembra essere abitata da un uomo alquanto trasandato.



Il film di Joel Hopkins è una commedia romantica e garbata che parla di libertà di essere se stessi, eccitante grazie al fascino di due irresistibili veterani come Diane Keaton e Brendan Gleeson



Il barbone milionario che viveva nel cuore del parco londinese di Hampstead Heath è esistito davvero: si chiamava Harry Hallowes e ci ha lasciato solo lo scorso anno, senza poter vedere questo Appuntamento al parco, che il regista Joel Hopkins e lo sceneggiatore Robert Festinger hanno realizzato ispirandosi alla sua esistenza fuori dalle convenzioni.



L'omaggio alla sua vita è per lo più nelle premesse narrative di Appuntamento al parco, con Brendan Gleeson nei panni di un uomo che vive da diciassette nel cuore del parco, in una baracca messa insieme con mezzi di fortuna, che nella rievocazione della personalità e della filosofia di vita di "Harry l'eremita".



In realtà l'aderenza alla vicenda reale è poco più che uno spunto.



La storia è riadattata e raccontata con toni tra il fiabesco e il romantico.



Gli interpreti sono indubbiamente degni di tanta fiducia: Keaton è luminosa e divertente come sempre; Gleeson, con un ruolo più fisico e allo stesso tempo più immediatamente empatico, se la cava anche meglio e ci regala il ritratto piacevolissimo di un uomo solitario e bizzarro con un'anima amabile e una non indifferente carica erotica.



Oltre al carisma dei protagonisti, il film di Hopkins è apprezzabile per la capacità di sfruttare cinematograficamente le amenità del nord di Londra - il parco, i piccoli negozi che fanno beneficenza, il cimitero di Highgate con i suoi illustri inquilini - regalandoci una rappresentazione inusitatamente ridente della capitale britannica, il cui cuore torbido e avido, il centro e la City, si vedono soltanto a grande distanza dalle terrazze di Alexandria Palace.



Scenario e fotografia dunque contribuiscono a rendere il film un'esperienza piacevole sebbene piuttosto dimenticabile; la storia di una seconda possibilità inattesa, di una brillante alternativa alla vita che diamo per scontata, ha un impatto più incisivo e duraturo.



Man mano che il film procede, si capisce il desiderio di quest'uomo - e del vero Harry Hallowes, scomparso l'anno scorso, cui la storia si ispira - di non abbandonare un tale Eden, una delle zone più suggestive di Londra pronta a contendere il titolo di meta turistico-cinematografica ai fan di Notting Hill.



"È sempre stato un quartiere unico a Londra e ha sempre avuto un'atmosfera da villaggio all'interno della grande città - racconta il regista, originario di quest'area (ed ex alunno della New End Primary school). - La scelta di ambientare questo film a Hampstead penso sia fondamentale, è un personaggio del film. Sono cresciuto a Hampstead, quindi ho una particolare affinità con il posto". Una cornice che definire solo pittoresca sarebbe riduttivo e che ha saputo conquistare anche la Keaton:



"Amo Londra. Amo fare shopping. Ho amato Hampstead, perché mi piace molto il suo ingresso. È come se improvvisamente trovassi te stesso. Ci sono tutte queste bellissime case Vittoriane su un lato della strada, e poi cammini semplicemente per il parco e ti perdi in esso. È stato fantastico per me, mistero e magia in Hampstead… E anche il cimitero, bellissimo!".



Eppure, per quanto tenuti molto sullo sfondo o solo sfruttati come cornice, più dell'Hampstead Cemetery o degli ampi 'pond' balneabili sono probabilmente la Pergola e i giardini di The Hill, nella parte sud del parco.



Gli splendidi colonnati e il pergolato rialzato in stile anni '20, che dobbiamo al Visconte di Leverhulm, sono tra le perle più riconoscibili di questo tour.



Insieme, sicuramente, al tessuto urbano del sobborgo, di fronte al vecchio ospedale o intorno al Community Market e le case colorate di High Street, come vediamo seguendo Emily nel suo tragitto quotidiano tra casa e il negozio Oxfam di 61 Gayton Rd dove fa volontariato…



Ma il cosiddetto sobborgo degli intellettuali, nel quale visse persino Sigmund Freud e dove si trovano alcune delle ville più costose del mondo, ha prestato alla produzione anche le sue Flask Walk, l'Holly Bush Passage e la Church Row, per non parlare di Villa Bianca a Perris Court e senza dimenticare la Athlone House al centro della vera disfida del 'Eremita di Hampstead'…



"Esistono pochi posti così, dove sostanzialmente hai una riserva naturale che dà su una capitale molto estesa e che viene mantenuta come tale a beneficio della gente comune - ha detto Gleeson, tra i più entusiasti della scoperta. - La flora e la fauna selvatiche, quantunque in un numero ristretto di esemplari, possono stare indisturbate nel parco, il che è molto insolito, e la gente le protegge con la massima cura".

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