Aperto il 77° Festival di Cannes: Meryl Streep, invitata d’onore, riceve la Palma alla Carriera
La kermesse festivaliera apre all’insegna del femminile: la Presidente della Giuria, Greta Gerwig, rende omaggio alla grande attrice americana. Presenti le attrici Camille Cottin e Juliette Binoche
Mercoledi, 15/05/2024 - La cerimonia di inaugurazione del 77° Festival di Cannes si è svolta ieri al Grand Théâtre Lumière, all’insegna del tributo a Meryl Streep, elegante e sobria come sempre, che è stata accolta da una vera e propria standing ovation dalla platea e che ha ricevuto la Palma d’Onore alla Carriera dell’edizione 2024 dalle mani di Juliette Binoche.
Dopo Jeanne Moreau, Marco Bellocchio, Catherine Deneuve, Jean-Pierre Léaud, Jane Fonda, Agnès Varda, Forest Whitaker e Jodie Foster, Meryl Streep ha fatto il suo tanto atteso ritorno sulla Croisette, grazie al riconoscimento della Palma d'oro onoraria del Festival, 35 anni dopo aver vinto il Premio come migliore attrice per ‘Evil Angels’ (la sua unica apparizione a Cannes fino ad oggi).
Visibilmente emozionata (come tutti in sala dopo il passaggio del video con spezzoni della sua vasta filmografia), la celeberrima e pluripremiata interprete di film che hanno fatto la storia del cinema e segnato indelebilmente la sua carriera per gli straordinari ruoli femminili portati in scena (‘Il Cacciatore ‘(1978), ‘Kramer contro Kramer’ (1979), ‘La scelta di Sophie’ (1982), ‘La mia Africa’ (1985), ‘Un grido nella notte’ (1988), ‘La casa degli Spiriti’ (1993), ‘She-Devil’ (1989) e molti altri), ha ringraziato il Festival, ripensando alla sua carriera:
"Per me guardare questa clip è come guardare fuori dal finestrino di un TGV - ha affermato la Streep - Correre come un fulmine dalla mia giovinezza ai cinquant'anni, fino ad oggi. Tanti volti, tanti posti che ricordo così bene…quando sono stata a Cannes, 35 anni fa, per la prima volta, ero già madre di tre figli e, a 40 anni, pensavo che la mia carriera di attrice fosse finita, era una previsione ragionevole. L'unica ragione per cui sono qui stasera è per gli artisti meravigliosi con cui ho lavorato, inclusa la Signora Presidente”.
Nel corso della sua carriera, Meryl Streep non ha mai esitato a denunciare pubblicamente la posizione precaria delle donne nell’industria cinematografica. Consapevole delle problematiche relative alla rappresentazione delle donne nei film di Hollywood e desiderosa di incarnare tutte le loro sfaccettature nella loro complessità e fragilità, la Streep ha sempre interpretato un'ampia varietà di ruoli e generi.
Non tutti sanno che, nel film ‘Il cacciatore’, Meryl Streep ha scritto tutte le sue battute per dare sfumature e profondità al suo personaggio: ciò ha determinato sia la sua prima nomination all'Oscar - che ora ha raggiunto il record di 21 - sia la sua richiesta di interpretare donne forti e ambivalenti. Altro esempio, quando ha recitato al fianco di Dustin Hoffman in ‘Kramer contro Kramer’, ha rifiutato di lasciare che il film ruotasse attorno al protagonista maschile e ha riscritto un monologo cruciale.
“Il tuo viso e la tua voce fanno parte della nostra vita - ha detto Juliette Binoche piangendo alla Streep - Ci hai regalato emozioni: quando ti vedo sullo schermo non sei tu, è un movimento che passa attraverso di te, ed è questo che significa essere un attore, ma in realtà è molto più di questo: è una connessione che crei attraverso la tua presenza. Ciò che ti attraversa in un istante è intenzione, pensiero, energia, amore, verità. Sei nato così? Qual era il tuo sogno?"
La Streep terrà anche, durante il Festival, una lezione di cinema, una master class basata sulla sua lunghissima esperienza di attrice (che spesso ha riscritto i dialoghi per sé stessa perché non le sembravano adeguati quelli scritti da altri) coinvolta per circa 50 anni in innumerevoli film diretti da grandi registe e registi.
Durante la cerimonia, l'attrice francese Camille Cottin, dopo aver augurato che i dodici giorni del Festival fossero sotto il segno dell'emozione, dell'impegno e, naturalmente, dell'amore per il cinema, ha invitato sul palco Ebru Ceylan, Lily Gladstone, Eva Green, Nadine Labaki, Juan Antonio Bayona, Pierfrancesco Favino, Kore-eda Hirokazu e Omar Sy, che compongono la Giuria Lungometraggi in Concorso, presieduta dall'attrice e regista americana Greta Gerwig.
"Il cinema è sacro per me, anche i film sono sacri”, così si è espressa sul palco un’emozionatissima Greta Gerwig, dodicesima donna in 77 edizioni (un gap che necessiterebbe di lunghi anni di presidenze femminili per essere bilanciato) a presiedere la giuria del Concorso (la più importante del Festival) di Cannes: la Gerwig ha ottenuto un vero e proprio record, con il suo blockbuster ‘Barbie’, ottenendo un botteghino mondiale di 1 miliardo 445mila dollari.
Meryl Streep e Greta Gerwig, riunite sul palco del Grand Théâtre Lumière, rappresentano dunque due generazioni di donne, due aspirazioni ma un’unica, enorme passione per la Settima Arte.
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