Venerdi, 04/12/2015 - “Vinile: romanzo familiare in colonna sonora” è un libro scritto a quattro mani da Maria Antonietta Macciocu e Donatella Moreschi, curato da Grandi&Associati e disponibile in ebook.
Un frammento di vinile in cui ritrovare memorie celate dagli anni, radici troppo insinuate nella terra, in ramificazioni infinite.
Un frammento di vinile in cui incidere nuove melodie, le proprie, per terminare una strofa lasciata in sospeso.
Un frammento di vinile, cosparso della polvere del tempo e delle ceneri di una madre, per costruire il proprio domani, quale scintilla di un fuoco che sembra sul punto di spegnersi, lasciandoci nel freddo dell’oblio.
Un frammento di vinile, per non dimenticare.
“Ne me quitte pas
Il faut oublier
Tout peut s’oublier
Qui s’enfuit déjà
Oublier le temps
Des malentendus
Et le temps perdu
A savoir comment
Oublier ces heures
Qui tuaient parfois
A coups de pourquoi
Le cœur du bonheur”.
Jacques Brel
Marta, la protagonista del romanzo della Macciocu e della Moreschi, è una donna di trentatré anni,precaria in tutte le accezioni del termine, come la generazione a cui appartiene.
Una generazione che ha assistito al frantumarsi degli ideali politici dei propri padri e delle proprie madri e che si aggrappa a speranze dal sorriso beffardo.
Una generazione che ha visto spiagge diventare templi del business e che insegue il profitto economico, privilegio di pochi ma obiettivo di tutti.
Una generazione che ha paura del futuro, che considera un gesto di coraggio mettere al mondo un figlio e una pretesa utopistica trovare un lavoro stabile.
Una generazione che pare essersi, a volte, arresa, ma non lo ha fatto. Ha ricucito brandelli di stoffe e di carni, ha riunito pezzi di vinile e di vite e ha costruito la propria identità in bilico, attraverso una storia da ricordare e una da inventare.
«Ma come fa uno di noi, giovane, ad andare con quelli? A perdere tempo gratis con la politica? Chi te lo fa fare, oppure speri di far carriera?»
«Perdere tempo, ma che dici. Si fa politica in ogni caso, e spesso la peggiore. Bisogna starci dentro invece, per farsi sentire, per correggere le cose.»
Cosa contraddistingue, infine, “Vinile: romanzo familiare in colonna sonora”? Ogni capitolo reca, come titolo, il nome di una “canzonetta”, quale sottofondo strettamente legato agli eventi che succedettero al mitico ’68. Non sono ninna nanne né solo ritmi per ballare sotto le stelle, ma tramiti privilegiati di emozioni che attraversano le generazioni, nel loro fluire.
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