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“Un giorno…i ciliegi saranno fioriti”

“Un giorno…i ciliegi saranno fioriti”

Viaggio nei Luoghi delle Donne - Il Giardino dei Ciliegi nasce a Firenze nel 1988. Crocevia di esperienze ed elaborazioni, performance, incontri, mostre, seminari

Domenica, 27/01/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2013

Il Giardino dei Ciliegi nasce a Firenze nel 1988, prendendo spunto per il nome dall’inizio del romanzo Guasto di Christa Wolf (1987): “Un giorno, di cui non posso scrivere al presente, i ciliegi saranno fioriti“. Dopo una delle più grandi catastrofi ecologiche, Chernobyl, sinonimo di ‘guasto’ per il futuro del pianeta, la scrittura dell’autrice - evitando l’espressione “esplosione della primavera” - cerca di affrontare l’angoscia immaginando un mondo diverso mentre indaga i guasti del linguaggio e del territorio. Nel presente, in cui il nucleare torna ad essere sostenuto da gruppi di potere, il pianeta è attraversato da guerre e sfruttamento, mentre il dominio dell’economico svuota ogni diritto: allora, come oggi, l’associazione rappresenta una teoria/ pratica che vuole contribuire a cambiare la società, ed i rapporti fra donna e donna, fra donna e uomo, fra diversi/e. Dai temi dell’intercultura e della pace, ai femminismi, alle scritture di donne, alle trasformazioni del lavoro, al progetto migratorio femminile, alla intersezionalità del genere con quello che non è genere (razza, classe, sessualità ecc.), alle discriminazioni ed agli stereotipi, ai corsi di poesie e di scrittura anche nel carcere e nelle scuole, all’adozione, il Giardino, crocevia di esperienze ed elaborazioni, ha accolto nel tempo - e continua a farlo - performance, incontri, mostre, seminari, in collaborazione anche con altre associazioni; e in particolare momenti di riflessione e scambio con varie donne - dalla Palestina all’India - sull’autodeterminazione e la lotta al femminicidio.

Dal 2005 il Giardino ha contribuito alla nascita della Libera Università di donne e uomini intitolata ad Ipazia, la scienziata alessandrina uccisa dal fondamentalismo cristiano, allora alle sue prime prove come Potere: il gruppo di lavoro in un intreccio fra generi e generazioni, si dedica alla città reale/città possibile. Per l’intercultura, Raccontar/si (Villa Fiorelli/Prato 2001-2007), organizzato con la Società italiana delle letterate, da scuola estiva si è trasformato in una serie di brevi seminari, per continuare a interrogarsi sull’intercultura di genere: cosa può dirci questo campo ibrido che incrocia riflessioni teoriche e indagini culturali interdisciplinari, che attinge sia a studi sulle donne, sia a studi queer per moltiplicare l’analisi di differenze, marginalità e dissensi, in un momento in cui ormai i generi sono molti mentre le istituzioni si appiattiscono sulla bio-dicotomia eterosessuale? In un percorso accidentato, a seconda dei contributi istituzionali, si è arrivate così nel 2011 alla scuola estiva di Duino - con altre associazioni e istituzioni - nell’intento di continuare ad interrogare l’oggi, dando spazio alla memoria e all’iscrizione del sentire in un articolato progetto di “Archivi dei sentimenti e culture pubbliche”, sempre attraverso testi di prosa e poesia, immagini artistiche e rappresentazioni mediatiche, esperienze e narrazioni differenti.

Il Giardino come luogo ha conosciuto tre sedi diverse, in un rapporto non sempre facile con le istituzioni, che però ne hanno riconosciuto il ruolo di riferimento culturale e sociale. Come progetto ha conosciuto l’evoluzione della riflessione e della pratica politica sia del movimento delle donne, come soggetto politico collettivo, sia dei femminismi, come cornice teorica. Il sito e l’annuario - che viene pubblicato ogni anno con il racconto delle iniziative politico-culturali ed un’introduzione collettiva per dare il filo conduttore del periodo appena trascorso - fanno vedere l’impegno, testardo e appassionato, dell’associazione. Da quei 24 fascicoli si potrebbe ricostruire una storia della politica delle donne a Firenze - e non solo - in un quarto di secolo.



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