Sabato, 06/04/2024 - Una mostra di straordinaria bellezza visiva che unisce oscene incisioni antiche ad inquietanti opere d’arte contemporanea, a testi cinquecenteschi maledetti e talismani storici, per spalancare una finestra sul mondo arcano e sulla figura affascinante della strega.
Per la prima volta a Bologna, una vastissima collezione di trattati di magìa occulta, feticci e strumenti rituali a raccontare ed evocare i riti, le storie e il folclore delle streghe, con una sezione speciale dedicata a Gentile Budrioli, la ‘strega enormissima’ di Bologna cui è riferita una sala in cui si narra la sua storia attraverso immagini e video.
Dopo il grande clamore suscitato alla Villa Reale di Monza, la mostra “Stregherie. Iconografia, fatti e scandali sulle sovversive della storia” è ora a Bologna e vi rimarrà fino al 16 giugno 2024, ospitata nelle splendide sale di Palazzo Pallavicini, capolavoro del XV secolo.
Ideata e prodotta da Vertigo Syndrome e curata dall’eclettico drammaturgo, ‘performer’ ed esperto di esoterismo Luca Scarlini, la mostra propone in questa nuova edizione grandi novità, sorprese e oggetti inediti.
L’iter espositivo, articolato in nove sale a tema, conduce il visitatore attraverso un viaggio esoterico per esplorare l’antica religione di Diana, la Grande Madre – per alcuni sovrapponibile con la Artemide della mitologia greca - per poi immergersi nella storia, nei luoghi e nei riti.
Si apre con la suggestione di un vero processo per stregoneria tenutosi nel 1539 e si conclude con l’esperienza di scrivere su un vero Libro delle Ombre, dove è possibile condividere tutti i propri incantesimi personali.
Si prosegue con una panoramica di maghe, streghe, donne di potere e scene di magia bianca accanto a momenti più oscuri come torture e sabba, pur se non mancano luminose immagini di streghe benefiche e guaritrici.
Accanto alle opere d’arte, Stregherie propone preziosissimi manuali di esorcismo ed alcuni trattati storici imprescindibili in un percorso dedicato alla stregoneria. Ritrovati nei conventi, chiusi dai Savoia dopo l’Unità d’Italia, questi libri rarissimi provengono dalla Biblioteca Teresiana di Mantova. Un esempio per tutti, il “Malleus maleficarum - Il martello delle streghe”, manuale di persecuzione di Heinrich Kramer (Henricus Institor) e Jacob Sprenger che riteneva la strega una creatura votata al male.
Era il testo sulla caccia alle streghe più utilizzato dalla chiesa che indicava, caso per caso, i supplizi e le pene da infliggere all’accusata di stregoneria.
E’ presente in mostra nella preziosissima seconda edizione risalente al 1520.
La mostra presenta poi una serie di oggetti originali legati al mondo della stregoneria. Dal notissimo Museum of Witchcraft and Magic di Boscastle, in Cornovaglia, pervengono antichi calderoni, feticci, amuleti, talismani e bacchette magiche. Tra le altre ne spicca una, lasciata in eredità da un negromante locale, fatta in legno di sambuco, che sappiamo essere, anche grazie alle pagine del Maghetto Harry Potter, la più potente delle bacchette esistenti, capace di imprese magiche straordinarie. Il Museo delle Civiltà di Roma, invece, ha aperto le porte del suo incredibile 'caveau' nel quale, tra le tante cose, è conservata una incredibile collezione di amuleti, oggetti provenienti da diverse regioni d’Italia, realizzati in vari manufatti nel corso dell’Ottocento e confluiti nella prima grande mostra etnografica d’Italia del 1911, che diede poi vita al museo romano, e da allora mai più proposta al pubblico.
La sezione finale della mostra include infine opere di artisti contemporanei come Oppy De Bernardo, Franco Rasma e Mirando Haz, che reinterpretano il tema della stregoneria, offrendo una visione attuale e diversificata.
Splendida ed imperdibile la mostra come il catalogo della stessa, sempre curato da Scarlini ed èdito per i tipi di Skira Editore
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