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“Stravolgimenti” in azienda

“Stravolgimenti” in azienda

Strategie private - "Come superare l’ansia che sto provando in vista di questo cambiamento?"

Melchiorri Cristina Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2008

Gentile dottoressa, sono una signora di 40 anni, e lavoro come impiegata nell’amministrazione di una grande società farmaceutica dell’hinterland milanese da circa 20 anni.

Sono sempre stata molto soddisfatta del mio lavoro e dei rapporti instaurati con i colleghi che, dopo lungo tempo, considero quasi una famiglia. Da qualche anno a questa parte però l’atmosfera in azienda, di solito molto tranquilla, sta diventando sempre più pesante e tesa a causa dei vari

cambiamenti dovuti a direttive della “casa madre”. Si sta verificando una fase di riorganizzazione aziendale che ha toccato molte valutazioni delle competenze del personale impiegatizio a seguito delle quali sono state prese decisioni come stravolgimenti di mansioni e spostamenti di settore, prepensionamenti e anche qualche licenziamento. Nonostante il dispiacere per la “perdita” dei colleghi, la situazione mi ha toccato solo superficialmente, non essendo stata coinvolta nel cambiamento. Non mi ero resa conto che ad essere valutati potevano essere anche i capi, come è puntualmente accaduto. A maggio infatti, dopo 17 anni di lavoro con lo stesso responsabile, una

persona che stimo tantissimo per la sua capacità di guidare le persone e di incoraggiarle facendole crescere professionalmente, il mio diretto superiore verrà mandato in Francia dove sostituirà il responsabile dell’amministrazione di un’altra filiale che invece verrà nella nostra sede in Italia.

La preoccupazione mia - e di tutto il nostro settore – è come fare a comunicare con una persona di un’altra cultura che oltre a parlare un’altra lingua, ha un altro modo di lavorare, e magari non saprà apprezzare il lavoro da noi svolto? E poi con che criterio i vertici hanno sostituito una persona che ha esperienza e che conosce le scadenze fiscali italiane con una persona – non dico che non sia altrettanto capace – che deve prendere contatto con un’altra realtà? Può darmi un consiglio su come superare l’ansia che sto provando in vista di questo cambiamento? Grazie.



Lettera firmata



Cara lettrice, noi non possiamo sapere i motivi delle decisioni stabilite dai vertici aziendali e sicuramente basata su valutazioni precise del quadro d’insieme. Non pensi che l’azienda abbia deciso di spostare del personale in altri settori con altre mansioni per evitare ulteriori licenziamenti?

Potrebbe essere che il tuo capo, affidabile e responsabile, sia stato inviato in Francia per portare la sua esperienza e “risanare” una situazione. Ciò che non bisogna fare di fronte al cambiamento è “cominciare a fasciarsi la testa prima di essersela rotta”, questo potrebbe creare ansia e pregiudizi nei confronti di una persona che magari è altrettanto piacevole e professionalmente preparato. Ricorda quando hai cominciato a lavorare, non potevi sapere cosa avresti trovato ed eri ricettiva a tutto ciò che ti avrebbero detto e, soprattutto, eri pronta alla “novità”. La vita è movimento e ci riserva sempre sorprese, e il mondo del lavoro in questo momento è una “palestra” in cui dobbiamo misurare le nostre capacità di adattamento e sta a noi decidere come affrontarli. Considera questa situazione come una possibile opportunità di crescita e forse anche di sviluppo personale.





(27 maggio 2008)

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