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“Storace, non ti daremo pace”

“Storace, non ti daremo pace”

Politica/ Legge 194 - L'incontro con Massimo D’Alema e la manifestazione contro Storace a Roma, Noidonne ne parla con Luisa Laurelli (Regione Lazio)

Bartolini Tiziana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2005

“Storace, Storace non ti daremo pace” era il grido delle centinaia di giovani (donne e anche qualche uomo) che nel tardo pomeriggio del 6 dicembre hanno manifestato sotto la sede del Ministero della Salute nei pressi dell’isola Tiberina a Roma per rivendicare il diritto all’autodeterminazione delle donne, la difesa della 194 e la non ingerenza nei Consultori.
Nel frattempo in un grande ospedale della Capitale si svolgeva un incontro pubblico sugli stessi temi, incontro che ha visto la partecipazione di Massimo D’Alema.
Luisa Laurelli, Presidente della Commissione Sicurezza della Regione Lazio, che dal Consiglio regionale lancia una piattaforma di iniziative a sostegno dei Consultori familiari e della tutela dei diritti e della dignità delle donne. Il Consiglio regionale continua a mantenere ferma l’attenzione sulle questioni che interessano direttamente le donne. Noidonne ha intervistato Luisa Laurelli, tra i promotori dell’iniziativa del 6 dicembre.

Quali le finalità dell’assemblea?
La manifestazione al Forlanini con il Presidente dei DS Massimo D’Alema, che è stata accolta da una partecipazione folta di donne e operatori della sanità, vuole segnalare l’impegno più alto del partito a sostegno dei consultori familiari quali servizi sanitari pubblici e a sostegno della autodeterminazione delle donne in materia di interruzione volontaria della gravidanza e dell’esercizio della libertà della professione da parte degli operatori sanitari.
L’iniziativa viene a cadere in giorni cruciali nei quali il centro destra e le gerarchie del Vaticano stanno attaccando pesantemente i consultori familiari tanto da avviare una commissione di indagine sul loro funzionamento.

Chi ha promosso l’iniziativa del 6 dicembre?
L’iniziativa è stata promossa dai DS di Roma su richiesta delle donne di questo partito. Gli obiettivi sono quelli di dare una risposta forte ed autorevole a quanti attaccano i consultori familiari nascondendo l’obiettivo reale che è la cancellazione della legge 194. Credo che pesi negativamente il risultato dei recenti referendum sulla fecondazione assistita e a maggior ragione le donne italiane devono imporre il principio di autodeterminazione che ha consentito in quasi 30 anni, il dimezzamento del numero degli aborti. Per questo in Regione Lazio ho promosso la presentazione della legge istitutiva della consulta regionale dei consultori familiari sottoscritta da tutte le elette del centro sinistra che proprio di recente avevano contribuito alla bocciatura di una mozione contro l’introduzione della pillola abortiva RU486, presentata dal centro destra.

Siete partite da Roma per allargare poi la mobilitazione a livello nazionale?
A Roma sentiamo molto forte la necessità di rafforzare la rete di alleanze tra donne anche orientate culturalmente e politicamente in modo diverso. Ad evitare il ritorno al Medio Evo, occorre dare un segnale a livello nazionale che consenta al prossimo governo, possibilmente di centro sinistra, di fare politiche per le donne e nel rispetto delle donne. Occorre sempre ricordare che le Istituzioni sono laiche e che devono garantire prerogative e diritti fondamentali, lasciando ai cittadini le scelte etiche individuali.

(10 dicembre 2005)

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