Domenica, 31/05/2009 - 28 maggio 2009. La notizia è di ieri pomeriggio e riguarda il giudice Clementina Forleo, ex gip di Milano, attualmente trasferita a Cremona: il CSM ha deciso di impugnare davanti al Consiglio di Stato la sentenza con cui il Tar del Lazio aveva annullato il trasferimento d’ufficio disposto dallo stesso CSM a carico del giudice.
Torna alla mente una delle motivazioni con cui il 28 luglio 2008 il CSM aveva trasferito d’ufficio il giudice Forleo: “Emotiva, tendente a personalizzare, di scarso equilibrio.”
Al di là di ogni polemica, questa motivazione assomiglia più a un giudizio finale da pagella delle elementari: “la bambina studia, è preparata, ma non rende durante le interrogazioni perché emotiva”.
Secondo noi questo giudizio mira a svalutare il lavoro del giudice Forleo, attaccando la donna: il tentativo essendo quello di lederne la credibilità evidenziando un tratto considerato tipicamente femminile per minare nel profondo anche la personale sicurezza in se stessa che una donna nel proprio lavoro è costretta a difendere in continuazione.
Crediamo che nessun giudice uomo abbia mai avuto, tra le motivazioni di un provvedimento a lui rivolto, una tale qualificazione della sua personalità, a prescindere da ogni giudizio di merito.
Molta strada deve essere ancora fatta in Italia per portare le donne che lavorano a un’effettiva situazione di parità con i colleghi uomini: lavoriamo in poche (la percentuale femminile nel mondo del lavoro ci vede penultime in Europa e l’ultima è Malta), quando raggiungiamo buoni livelli carrieristici e professionali, fatalmente qualcuno osserva che la professione o la carriera “non sono più come un tempo”.
A Clementina Forleo viene imputato come inadeguato al suo ruolo un modo di lavorare che include tra i codici del fare e del pensare quello del sentire. Questo invece per Clementina Forleo come per ognuna di noi è, e deve essere, motivo di fierezza.
Vorremmo invitare tutte le donne che lo sentissero, ad affermare insieme: “Sono anch’io emotiva”, in sostegno a Clementina Forleo e a tutte le donne che ogni giorno e oscuramente combattono per un futuro migliore.
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