“Sguardi Altrove Film Festival”. Il tempo e le donne, tra memoria e progetto
Giunto alla XXIII edizione l'evento dedicato al cinema internazionale a regia femminile. Miglior film vincitore: “Until I lose my breath”. Ospite d'onore Margherita Buy
Giunta al termine del suo ricco programma e dei suoi vivaci incontri, la XXIII edizione di Sguardi Altrove Film Festival (evento annuale dedicato al cinema internazionale a regia femminile, che offre al pubblico milanese proiezioni in anteprima, workshop e tavole rotonde, mostre e altro) ha avuto come ospite d’onore, nella serata di premiazione presso lo Spazio Oberdan di Milano, Margherita Buy,protagonista del film “Mia Madre” di Nanni Moretti, in concorso al Festival di Cannes 2015. L’attrice, che ha vinto con questa pellicola il settimo David di Donatello come Miglior Attrice Protagonista, ha ottenuto, nel corso della serata finale del Festival, il Premio Internazionale Starlight Cinema Award, riconoscimento sostenuto da una componente femminile del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Nell’ambito della stessa serata è stato inoltre presentato il cortometraggio “Le migrazioni: come e perché raccontarle, con le immagini”, frutto del workshop di videomaking organizzato da Sguardi Altrove in collaborazione con Milano Film Network e condotto dal documentarista Paolo Martino, presso la Fabbrica del Vapore, è stata condotta dalla giornalista Marta Perego e dalla direttrice del Festival, Patrizia Rappazzo, che hanno assegnato i premi ai tre Concorsi Internazionali, il premio del Pubblico #FrameItalia (sezione documentari italiani a cura di Patrizia Rappazzo), il premio Starlight Cinema Award a Margherita Buy e il Premio Collaterale del Sngci (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani), cui ha fatto seguito la proiezione dei film vincitori.
Nel corso della manifestazione è stato presentato inoltre, fra i Quaderni del CSCI (Centro studi sul cinema italiano), “Storie in divenire. Le donne del cinema italiano”, edito da Daniela Aronica.
La giuria del concorso internazionale lungometraggi, composta da Elisabetta Brunella, Gabriele Porro e Alessia Sonaglioni ha assegnato il premio per il miglior film alla pellicola turca: “Until I lose my breath”, di Emine Emel Balci, definito come «Un robusto, febbrile, ritratto di giovane donna alle prese con la durezza dell’esistenza oggi in Turchia, tra vita di fabbrica e devastazioni familiari, indifferenza urbana e tenerezze filiali. Un mondo dal presente incerto e dal futuro minaccioso, mostrato in presa diretta, alla Dardenne, per capire quanto l’ambiguità della realtà si riverbera nelle incertezze delle scelte individuali».
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