Martedi, 18/09/2018 - Il tema è tra i più scottanti dei nostri tempi ed è stato trattato già da numerosi film in chiave drammatica: quando una relazione finisce e non resta altra strada che la separazione, spesso si resta a convivere, per un tempo indefinito, sotto lo stesso tetto per mancanza di quelle risorse finanziarie che consentirebbero a ciascuno di andare per la propria strada. In “Separati ma non troppo” (non a caso il titolo originale è “Sous le même toit!” - Sotto lo stesso tetto), il regista francese Dominique Farrugia decide invece di affrontare il tema della separazione e del divorzio ai nostri giorni, in un quartiere operaio di Parigi, con una notevole dose di ironia e leggerezza, quasi prendendosi volutamente gioco di una realtà molto diffusa, soprattutto nelle grandi città, dove gli affitti sono troppo cari per un single.
Il film racconta con intelligenza, attraverso la vicenda dei protagonisti, una storia tristemente comune, quella di coppie già divorziate, in Francia e non solo, obbligate a vivere sotto lo stesso tetto per mancanza di mezzi economici: Yvan (Gilles Lellouche) e Delphine (Louise Bourgoin), lui agente sportivo con lavoro precario, lei infermiera, sono una coppia con due figli che, dopo molti litigi e ripensamenti, decide infine di separarsi, pur essendo costretta a condividere lo stesso tetto e la vita di tutti i giorni (Yvan si ricorda di avere diritto al 20% della casa e rivendica tale percentuale per dormire e per reclamare uno spazio nel frigorifero) ma stabilendo un equilibrio familiare completamente nuovo.
Tra battute pungenti, ripicche e situazioni-limite, i due ex-coniugi troveranno anche il tempo e la volontà per ricordare i momenti felici passati insieme e per rendersi conto di piccoli momenti di felicità anche in questa convivenza forzata, fino ad un inatteso finale.
“Tempo fa, un amico mi ha fatto leggere un articolo su Libération - racconta il regista - che affermava come il 60% delle coppie parigine divorziate fossero obbligate a vivere sotto lo stesso tetto per mancanza di mezzi. Ho subito pensato che fosse una buona idea per un film e, poco a poco, il seme è germogliato. Ho voluto raccontare questa storia per l’evidente mescolanza di momenti comici e drammatici che una situazione di questo tipo può far nascere ed ero curioso di piegare al massimo il soggetto per vedere fino a che punto sarebbe arrivata la dissonanza. Ed anche perché questa storia mi ha fatto pensare a quello che Delphine e Yvan sarebbero potuti diventare a vent’anni di distanza.” Il film, distribuito da Europictures si avvale di un cast di attori noti e ben scelti nei panni dei personaggi che interpretano, fra i quali Gilles Lellouche, Louise Bourgoin, Manu Payet e Marilou Berry. Nel ruolo dei figli della coppia, i giovanissimi Kolia Abiteboule e Adèle Castillon, mentre Julien Boisselier è perfetto nella veste del dottore, aspirante fidanzato della bella Delphine.
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