Emanuela Irace Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2008
Se le metti ai piedi ti cambiano la vita. Dal Gatto con gli Stivali a Scarpette Rosse è il potere della scarpa. Sensuale crocevia di simboli. Dall’esoterica formula di Ermete Trismegisto, che nell’unione di tomaia e suola realizza la congiunzione tra “quello che sta in basso con ciò che sta in alto”, al più terreno e feticistico - piede come organo maschile - scarpa femminile. Magico cambio di identità per chi la calza. Fortunosa per il Gatto con gli stivali dei fratelli Grimm. Luciferina nel truculento epilogo della favola di Andersen. Oggetto di seduzione. Spregiudicata come un gioiello. Ambita come status. Dalle leggi suntuarie della Gran Bretagna di Edoardo IV - che vietarono l’uso di scarpe eleganti e ricche ai ceti popolari - agli attuali modelli democratici e passpartout stile barca. Originali o taroccate. Comunque siano, nell’immaginario di ogni donna connotano. Per la carica sessuale dell’oggetto da collezionare e per l’antico feticismo di antiche pratiche mai dismesse. Dall’uso improprio dei piedini delle cinesi, all’immaginario estremo di De Sade. Sono le scarpe. Ballerine o francescane. Con stringhe o tacco a spillo. Culto femminile senza età. Per il piacere di togliersele, lanciarle, comprarle, e mai lasciarsele regalare.
Scarpe: “Storia di una meravigliosa ossessione”. Ricostruzione storica di un mito femminile. Fotografie e illustrazioni d’epoca. Pp. 287. 59 Euro. De Agostini
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