“Questo è un uomo”: in onda su Rai1 la docu-fiction dedicata a Primo Levi e alla Memoria
Prodotta da RedFilm, in collaborazione con Rai Fiction, l’opera racconta i momenti salienti della vita del grande intellettuale, con l’apporto di testimonianze e interviste
Mercoledi, 27/01/2021 - Mai come in questi anni il valore della memoria, individuale e collettiva, appare fondamentale, contro il negazionismo ed il revisionismo storico che reiterano la ricerca di affermazione. Fra le molteplici iniziative promosse in tal senso, per onorare e commemorare il Giorno della Memoria e le vittime dell’Olocausto, e per rendere omaggio al grande scrittore Primo Levi, Rai Fiction propone in prima visione TV su Rai1, sabato 30 gennaio alle h. 22.45, la docufiction “Questo è un uomo” una produzione Red Film con Thomas Trabacchi, Sandra Toffolatti, Werner Waas, per la regia di Marco Turco.
L’opera ricostruisce i momenti salienti della vita di Primo Levi, dalla deportazione fino agli ultimi anni della sua vita, toccando i temi fondamentali che hanno caratterizzato la sua biografia e la sua opera e dando vita al ritratto inedito di uno scrittore e intellettuale che ha profondamente segnato la cultura italiana del dopoguerra. La fiction è integrata dalle interviste di chi ha conosciuto Primo Levi e ne ha compreso aspetti umani essenziali: Marco Belpoliti (scrittore e studioso di Primo Levi), Edith Bruck (scrittrice testimone, amica-sorella in sorte di Primo Levi), Noemi Di Segni (Presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane), Anna Foa (storica), David Meghnagi (psicoanalista e scrittore), Moni Ovadia (uomo di teatro, attivista dei diritti civili e sociali), Giovanni Tesio (docente e critico letterario).
“Con ‘Questo è un uomo’ - racconta il regista - abbiamo voluto dare il nostro contributo alla conservazione della memoria storica di una tragedia che non può e non deve essere dimenticata, celebrando al contempo uno dei principali scrittori del Novecento italiano ed europeo: Primo Levi. D’accordo tra regia e autori, abbiamo inserito il racconto all’interno di una cornice narrativa all’apparenza insolita, come la montagna, che rappresenta però uno degli elementi più amati dallo scrittore, volendo sottolineare l’intenzione di raccontare aspetti inediti della vita di Primo Levi. Attraverso l’uso delle immagini di repertorio, interviste e ricostruzione narrativa, emerge il fulcro drammatico e simbolico del racconto, evidenziando ciò che hanno significato la deportazione ad Auschwitz, il ritorno a casa, il tentativo di ricominciare un’esistenza ordinaria con il suo lavoro di chimico e l’inizio del suo lungo e travagliato percorso per pubblicare 'Se questo è un uomo', a testimonianza di quanto fosse difficile, nell’Europa dell’immediato dopoguerra, parlare della Shoah”.
L'apporto del materiale di repertorio, che contestualizza storicamente la vicenda biografica, e delle preziose interviste dello stesso Primo Levi, restituisce il senso profondo della testimonianza dell’uomo e dello scrittore e ci mostra come il suo principale insegnamento resti ancora oggi attuale e imprescindibile: custodire la memoria da ogni forma di oblio e negazionismo, per evitare che il passato ritorni ed oscuri nuovamente la nostra vita e la nostra libertà.
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