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“Politiche di parità e di contrasto alla discriminazione di genere” Buone prassi e prospettive futur

“Politiche di parità e di contrasto alla discriminazione di genere” Buone prassi e prospettive futur

Inizia il ciclo di seminari sul rapporto CEDAW proposto dalla Rete delle Consigliere di Parità delle Marche

Giovedi, 12/04/2012 - La violenza contro le donne va considerata a due livelli, uno che riguarda le relazioni tra i sessi, l’altro il piano sociale, ovvero lo strutturarsi e il codificarsi di tali relazioni in base a stereotipi, rappresentazioni e convenzioni sociali.

L’ONU e L’U.E. la definiscono violenza di genere. Essa si annida nello squilibrio relazionale tra i sessi e nel desiderio di controllo e di possesso da parte del genere maschile sul femminile. Violenza di genere rappresentata da violenza fisica, sessuale, economica, psicologica e, come troppo spesso accade, dalla morte.

Il ciclo della violenza e le conseguenze di questa nelle donne vittime, dovrebbe essere ormai noto a chi, da anni, opera nell’azione di contrasto a tale fenomeno e sa bene che l’omicidio delle donne - o il femminicidio - è il triste epilogo di un numero sempre più crescente di donne che intendono liberarsi di relazioni violente.

Occorre scavare fino in fondo e analizzare adeguatamente il fenomeno della violenza contro le donne al fine di ridurre e prevenire gli omicidi di genere o femminicidi.

Occorre fare uno sforzo e decidere di voler contrastare questo fenomeno anche attraverso la punizione esemplare dei colpevoli, onde evitare che ciò si traduca un un rafforzamento di quella forza e di quel potere, tipico dell’uomo maltrattante, mentre dall’altra parte contribuisce a minare fortemente la volontà delle donne nel chiedere aiuto alla giustizia.

La violenza sulle donne è legata alla quotidianità e alla normalità dei rapporti fra uomini e donne nelle nostre società: per contrastarla efficacemente bisogna minare i presupposti culturali e sociali che ne sono alla base, attraverso azioni di prevenzione della violenza. Per fare ciò occorre che gli operatori e le operatrici che intervengono nel percorso di fuori uscita dalla violenza, nonché i mass media e tutte le istituzioni, acquisiscano un linguaggio comune e condiviso ed evitino di confondere le acque, definendo ad esempio delitto passionale un femminicidio. Inoltre è importante che gli operatori e le operatrici condividano metodologie e prassi di intervento, affinchè le donne si possano sentire supportare da una rete di protezione ed evitano di ritornare nel maltrattamento, ritenendolo il loro ineffabile destino.



Programma degli incontri:

3 aprile, Ancona - Politiche di Parità e di contrasto alla discriminazione di genere: buone prassi e prospettive future 

19 maggio, Ascoli Piceno - Partecipazione sociale, economica e politica delle donne

31 maggio, Fermo -Territorio e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro

settembre, Macerata - Lavoro e discriminazioni di genere: quali tutele?

ottobre,  Pesaro-Urbino - La Pubblica Amministrazione e le Pari Opportunitànovembre, nel mese dedicato alla tematica della violenza novembre, in conclusione, il tema sarà: Violenza e discriminazione di genere in famiglia, nel lavoro, nella società. Misure, politiche di contrasto e prospettive future

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