Martedi, 29/05/2012 - Scuola e Laboratorio di Cultura delle Donne
“Oggettiva/mente”
Narrative di genere nelle culture pubbliche
Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico, Duino, 27 giugno - 3 luglio 2012
La Scuola-Laboratorio di cultura delle Donne, “Oggettiva/mente: Narrative di genere nelle culture pubbliche” è organizzata dalla Società Italiana delle Letterate, Il Giardino dei Ciliegi di Firenze, la Casa Internazionale delle donne di Trieste, in intesa con il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Comparate dell’Università di Firenze, con il patrocinio dell’Università di Sassari e in collaborazione con la Società Italiana delle Storiche, con il Centro Studi di Genere della Università di Trieste, l’Associazione Rete D.P.I -Nodo di Trieste, la Casa della donna di Pisa.
La scuola raccoglie la tradizione interculturale del Laboratorio Raccontar/si (http://xoomer.virgilio.it/raccontarsi/) aprendosi a un nuovo progetto affidato alle energie di studiose di vari ambiti che interrogano la memoria e l’iscrizione del sentire, continuando a riflettere sul progetto ancora in corso “Archivi dei sentimenti e culture pubbliche”. Le conversazioni e gli incontri di questa edizione sono dedicati al tema degli oggetti, tangibili e di conoscenza, che indagheremo riflettendo sul senso del comune nel quotidiano, nella politica e nelle culture pubbliche.
Gli oggetti rappresentano tracce materiali di una memoria sia individuale che collettiva. Testimoni silenziosi, creano un archivio a cui attingere per ricordare e dimenticare, per rievocare il passato e prefigurare il futuro. Espressione di creatività materiale e virtuale, diventano una “specie compagna” nei nostri divenire.
Attraversando testi di prosa e di poesia, immagini artistiche e rappresentazioni mediatiche, emergeranno qualità, storie e contesti di oggetti diversi: oggetti attrattori, amati, odiati, abusati, controllati, manipolati, rifiutati, nascosti, rimossi, scambiati, accumulati, politici, poetici, dimenticati, perturbanti…
Saranno temi s/oggetti di scambio e discussione i contesti socio-politici degli oggetti e la loro “disposizione”. Vorremmo includere la negatività e l’agentività politica; la negatività e le frontiere dell’esclusione (disabilità, immigrazione, prigioni, senza fissa dimora, i centri di “accoglienza”, gli sportelli di ascolto e narrazioni di violenza di genere e altre situazioni traumatiche); esperienze e testimonianze legate agli oggetti nella città e nel territorio, relative a pratiche e politiche sessuali; le teorie e pratiche del “comune”; la solidarietà e gli affetti come oggetti teorici.
La scuola è residenziale ma aperta anche a non residenti.
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