Martedi, 26/11/2019 - Quanto coraggio, sofferenza e determinazione ci vogliono per effettuare la cosiddetta ‘transizione’, cioè un cambiamento dal ‘genere’ di nascita a quello a cui si sente e si vuole appartenere? E quanto è difficile superare i pregiudizi e la burocrazia per tutti coloro che hanno sulla carta d’identità un nome e un volto che non è quello attuale? A queste e ad altre domande cerca di rispondere, attraverso una commedia divertente ed ironica, capace però di sollevare tematiche molto serie, il film “Nati 2 volte”, (trailer) diretto dal regista abruzzese Pierluigi Di Lallo e distribuito da Zenit Distribution.
Il titolo è evocativo delle due vite che i/le transgender hanno, quella originaria, in un corpo non scelto, e quella della rinascita, voluta, nel corpo che da sempre hanno sentito come il loro, e nel quale finalmente possono vivere un’esistenza piena. Nel film si racconta la storia di una ragazza, Teresa, che fin da giovanissima sente di essere maschio, e questo rappresenta un elemento di originalità della pellicola perché, più di frequente, si parla di transessuali uomini che vogliono diventare donne (da ‘M’ a ‘F’): Teresa vive in una piccola cittadina dalla mentalità provinciale (da notare che il sindaco di Foligno, dove il film è stato girato, non ha gradito l'etichetta data al paese, anche se in una fiction) e cerca di nascondere la cosa ai suoi, accettando la corte di un bravo ragazzo, Giorgio. Ma non resiste e ricomincia ad avere atteggiamenti mascolini, cosicché la famiglia Di Tullio, temendo il giudizio del paese e non riuscendo a comprendere il desideri della figlia adolescente di cambiare sesso, decide di trasferirsi a Milano, una città che non li conosce e soprattutto non li giudica. Qui, lontano dagli occhi di tutti, Teresa intraprenderà il lungo percorso verso la transizione di genere, da ‘F’ a ‘M’, fino a diventare Maurizio mediante l’operazione.
Dopo venticinque anni Maurizio/Teresa, che ormai vive felicemente a Milano e lavora come infermiere, è costretto a tornare al suo paese natale a causa della morte della madre Angela: lì si scontrerà per l’ennesima volta contro il suo passato ingombrante, mai dimenticato, ma avrà anche l’occasione per rivedere vecchie conoscenze e farne di nuove.
Il film, il cui maggior pregio sta nel messaggio esplicito che promuove, è liberamente ispirato alla vera storia di Vittoria Schisano (nata Giuseppe Schisano, attore ex-transgender, ora donna e attrice), che recita nel film nei panni della migliore amica di Maurizio, e che ha scritto con Angela Iantosca, un libro dal titolo “La vittoria che nessuno sa” pubblicato da Sperling & Kupfer.
“Nascere in un corpo che non senti tuo – afferma il regista - è un dramma che interessa sempre più persone in Italia. Per i pochi fortunati che riescono a compiere la transizione – dopo sofferenze fisiche e morali inenarrabili – il calvario non è finito: c’è da affrontare il pregiudizio della gente, l’arretratezza burocratica di uno Stato che non ha ancora varato una normativa esaustiva che li tuteli, ma soprattutto ci sono da superare i fantasmi delle proprie insicurezze, dovute alle scorie di una vita passata a nascondersi, la paura dell’altrui giudizio, il timore di come gli altri possano reagire alla verità. E ho scelto di farlo con i mezzi della commedia perché ritengo che le più grandi verità acquistino maggiore rilievo se dette con un sorriso. Mi auguro che il film possa aprire uno spazio di discussione libero da pregiudizi di sorta sull’odissea quotidiana a cui è sottoposto un transgender nel nostro paese.”
Nel cast, oltre al bravo Fabio Troiano nel ruolo del protagonista, Euridice Axen, Marco Palvetti, Rosalinda Celentano, Daniela Giordano, Vittoria Schisano, Riccardo Graziosi, Gabriele Cirilli, Umberto Smaila, Morena Gentile, Tiziana Di Tonno, Laura D’Annibale, Eleonora Pieroni, con Nini Salerno e Catena Fiorello e con la partecipazione straordinaria di Francesco Pannofino.
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