Giovedi, 25/05/2017 - Il Coro della Filarmonica di Civitavecchia è composto prevalentemente da donne appassionate di canto e di musica. Sono 23 elementi e quattro musicisti: Irene Maria Caraba, violoncello, Annarita Cicoria, flauto, Elisa Viscarelli, tastiera, Gianluca Gobbi, percussioni, Eleonora Piermarocchi, voce narrante con la speciale partecipazione di Giovanni Martinelli alla ghironda.
Il direttore, il Maestro Riccardo Schioppa, matematico, pianista, compositore è una rivelazione tra le giovani promesse musicali. In questo spettacolo offre al pubblico l’opportunità di rivivere un pezzo di storia: il passaggio dalla musica profana a quella sacra. L’argomento centrale è infatti la musica dei pellegrini ed in particolare di quelli diretti al monastero di Montserrat in Catalogna. E’ proprio nel Monastero che si ritrova una raccolta di canti, unico esempio di danze sacre: “LLivre vermeille de Montserrat”. I pellegrini, infatti, durante le tappe del loro percorso, sentivano l’esigenza di ricrearsi attraverso danze popolari accostate però da testi sacri. L’aura di devozione trasformava così le loro distrazioni in danze sacre.
La Musica che racconta, accompagna, commenta, già da allora da profana a sacra e viceversa, riesce a mantenere la stessa identità, fa danzare e riflettere.
La Filarmonica di Civitavecchia ci ripropone attraverso un viaggio musicale le orme dei pellegrini, contadini, principi, mendicanti e cavalieri. La grande conduttrice, la Musica, ci rievoca i canti di taverna, con la spensieratezza delle bevute, fino a quelli di penitenza, con i miracoli della Vergine Maria raccolti da Alfonso Il Saggio.
La Musica, sovrana nel creare un ponte tra l’umano e il divino, rappresenta lo specchio della società, fino a fondersi con quello dell’uomo nell’inesauribile ricerca del proprio Io.
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