Politica/ Lettera al Ministro Storace - “È di una certa bizzarria, per noi oggi, assistere a discussioni che ancora mettano in dubbio la capacità delle donne di decidere per se stesse…”
Stefania Cantatore Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2005
Le suffragiste (senza voler arrivare alle "donne sapienti" che seppero spostare modellare in ogni tempo gli eccessi ed i massimalismi della politica, richiamandola anche con un altissimo pensiero alla quotidianità dei problemi) nella lotta prima e poi con la conquista del voto per tutte le donne, fecero compiere il primo passo alla democrazia, quella del vero suffragio universale. Le madri della democrazia di tutti, beneficio del quale nemmeno Lei ministro può dubitare, si trovarono spesso a dover argomentare, nel loro doloroso e lunghissimo percorso (gli italiani anche sulla concessione del voto non si distinsero per tempestività), in modo aspro che il pensiero, le decisioni, il voto delle donne non erano influenzabili da contingenze futili di origine umorale e, per così dire, basati su capricciose casualità.
È di una certa bizzarria, per noi oggi, assistere a discussioni che ancora mettano in dubbio la capacità delle donne di decidere per se stesse. Di bizzarria si tratterebbe, se i drammatici sviluppi di una perversa tutela non fossero pagati, a volte anche con la vita, dalle donne.
Le sue proposte Ministro, e non voglio credere che Lei le faccia per puro calcolo elettorale in favore della Cei, denotano (e la penso, anche in questo, solo ignaro ed incolpevolmente, per mala educazione, maschilista) una nulla conoscenza delle competenze e del lavoro dei consultori.
Il Movimento per la vita
Niente di ciò che lei prefigura e dice potrà mai aver riscontro nella pratica, e nulla anche di quanto va, da anni, malamente agendo il Movimento per la vita. In modo del tutto evidente, i ferventi membri di questo movimento, non hanno nessuna conoscenza dell'applicazione della legge 194 che, appunto essendo una delle migliori del mondo, ha ottenuto la sconfitta dell'aborto clandestino (e mercificato) ed ha ottenuto i più bassi tassi abortivi in Europa.
Solo per inciso vorrei tra l'altro significarle, che nel nostro paese è altissima l'attenzione alle suggestioni che collegano l'assunzione di un nome, di associazioni e partiti, all'assunzione delle relative tradizioni.
Il Movimento per la vita, per l'appunto, in America, si è reso responsabile di gravissimi reati, dall'omicidio di ginecologi, all'incendio doloso di intere strutture sanitarie. Penso che il Ministero dovrebbe prendere le distanze da un richiamo nominale ad una simile pratica politico-criminale.
Una proposta di risparmio
Ritornando all'aspetto socio-sanitario legato alle pratiche abortive, le condizioni minime per la dissuasione , che Lei come attivista è libero di praticare da subito a patto che rinunci al suo dicastero, per quanto riguarda l'Ivg per "disperazione" (che la rete delle donne ha saputo invece affrontare anche accogliendo con fiducia e solidarietà donne sole con figli "eterologi") sappia che la disperazione delle donne oggi è in diretta relazione con contratti di lavoro così poco flessibili che, appena ad una donna si aggiunge il peso di una gravidanza, si spezzano.
L'ho sentita parlare di misure a favore della riduzione dei tagli cesarei: la invito a prendere visione dei dati dell'Istituto superiore di sanità che indicano il maggior ricorso al bisturi selvaggio nella sfera del privato convenzionato. Vede bene che Lei può affrontare da subito questa piaga, realizzando tra l'altro un risparmio . Altro che impiego di nuove risorse.
Mi permetto di essere maliziosa solo in un'osservazione: questo governo non ha mai mostrato tanto interesse per la sanità al femminile e per i consultori. Anzi le vorrei ricordare che l'ultimo Ministro della sanità ad accuparsene, peraltro con competenza e serie prospettive, fu l'Onorevole Rosi Bindi.
La Chiesa impone le sue leggi
Non voglio apparirle troppo nostalgica, né abusare del suo tempo, quindi le chiedo di continuare a guardare avanti e riconsiderare le sue prospettive elettorali: metà dell'elettorato di destra è donna, e consideri che molte delle elettrici che si espressero per "la maternità libera e responsabile" della 194 erano cattoliche, come sicuramente lo sono molti di quegli uomini che non vogliono veder riemergere la piaga dell'aborto clandestino.
Quanto all'impiego di volontari nei consultori la prego di essere molto attento al fatto che sarebbe assolutamente inaccettabile, a mio modo di vedere, il finanziamento "a progetto" di simili iniziative. Lo dico perché sul principio della sussidiarietà noi cittadine e cittadini spesso ci troviamo a pagare i costi di missioni che spesso sfociano nel mero finanziamento del culto religioso, con nullo beneficio dei così detti utenti.
Mi auguro per lei quello che per altri versi spero mi auguro per la Chiesa cattolica: che trovi in sé la forza di ridimensionare le sue aspirazioni politiche e di espansione, su materie che non le competono, e che sappia rinunciare ad imporre per legge regole che le donne di questo Paese hanno cambiato per tutti.
L’ipocrisia cattolica
Io sono libera da ogni vincolo istituzionale-religioso e per questo non nutro particolari antipatie per nessun sacerdozio, ma diffido, mi scusi, da chi con responsabilità di governo si lascia trasportare da suggestioni di comando sulla vita più intima delle persone che, mi creda, delle radici cattoliche sentono sempre di più il peso e l'ipocrisia.
Spero di non aver usato un linguaggio a Lei troppo estraneo, in modo che su almeno qualche riga possa riflettere, allontanando da sé l'idea che le donne parlino e decidano per capriccio.
La ringrazio dell'attenzione, e la prego di dedicare un po' di tempo alla sua vita personale ed al riposo, astenendosi dal fare inutili procedure per bloccare l'RU alla frontiera. Si riposi Ministro, e faccia invece lavorare i chimici al controllo delle confezioni di alimenti per bambini.
La saluto, non posso aggiungere la frase di rito "buon lavoro" perché mi macchierei di quell'ipocrisia suicida che sarebbe ora non pesasse più anche nelle Istituzioni .
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